Protesta contro il ministro

Maurizio Acerbo, ecco chi è il nuovo leader rosso che odia la Santanché

Salvatore Dama

Proletariato versus riccanza. Un centinaio di attivisti dei Giovani Comunisti, Rifondazione, Pap e Unione Popolare hanno manifestato davanti al Twiga, lo stabilimento balneare di Flavio Briatore e del compagno del ministro Daniela Santanchè. Il sit in, organizzato anche in decine di altre località turistiche, ha avuto come tema il “lavoro povero” e il sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare per il salario minimo. I manifestanti hanno gridato slogan e cori contro la Santanchè, contro il presidente del Senato Ignazio La Russa e contro il governo. Sono stati esposti due grandi striscioni con le scritte “10 è il minimo” e “Santanchè dimissioni”.

 

 

Era presente anche il segretario nazionale di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo per il coordinamento di Unione Popolare. Acerbo è intervenuto al megafono criticando il governo per il taglio del reddito di cittadinanza, l’assenza di misure contro l’inflazione, di controllo dei prezzi e delle bollette, il no a una legge per il salario minimo che c'è in tutta Europa. «Il Twiga è un luogo simbolo di questa borghesia cafonal che ha cavalcato il razzismo con lo slogan “prima gli italiani”, ma in realtà intendevano prima i ricchi. La ministra Santanchè va in giro in Maserati e se ne frega di milioni di lavoratrici e lavoratori che hanno salari da fame. D’altronde che aspettarsi da chi è accusata di non pagare i propri dipendenti? Chiedere una legge per il salario minimo significa chiedere di applicare la Costituzione», ha concluso Acerbo.

 

 

Il ministro del Turismo rimane bersaglio dell’opposizione. Il procedimento giudiziario a suo carico andrà per le lunghe, ma nel frattempo la polemica non si ferma. Dopo le aziende dell’esponente di Fratelli d’Italia, ora finiscono nel mirino le operazioni immobiliari.

Il Movimento 5 Stelle alla Camera ha depositato un’interrogazione al ministro della Giustizia per chiedere di verificare se la compravendita immobiliare svolta dai soci Dimitri Kuntz e Laura De Cicco, rispettivamente compagno della ministra Santanchè e moglie del presidente del Senato La Russa, sia compatibile con la normativa vigente in materia antiriciclaggio. Lo annuncia Francesco Silvestri, capogruppo pentastellato alla Camera. «Diversi media hanno riportato la notizia secondo cui Kuntz-De Cicco avrebbero acquistato una villa di particolare pregio presso la località balneare di Forte dei Marmi per poi rivenderla, nemmeno un’ora dopo, maturando una plusvalenza di un milione di euro. È necessario fare piena luce su operazioni di questo genere».