Picchiare duro

Elly Schlein, Massimo Recalcati: "Strabismo di fondo e legami tossici"

"Sono due i maggiori paradossi che avvolgono la già divenuta problematica leadership di Elly Schlein": inizia così l'attenta analisi di Massimo Recalcati su La Stampa. Secondo lo scrittore, il primo è che la leader dem "si trova a dirigere un partito i cui membri non l’hanno votata"; mentre il secondo "riguarda invece uno strabismo di fondo che sembra aver colpito fatalmente la nuova segretaria". Di cosa si tratta? "Questo strabismo consiste in una divisione che pare insanabile - scrive ancora Recalcati - da una parte Elly Schlein incarna generazionalmente un vento nuovo, una promessa di rinnovamento, lo slancio fertile del desiderio, ma, dall’altra, le sue scelte politiche si traducono nel recupero conservatore di figure e temi che appartengono ad una sinistra pre-renziana". Il riferimento è, tra le altre cose, al ritorno nel partito degli ex Articolo 1 o comunque di esponenti di "sinistra sinistra".

 

 

 

Uno dei problemi più grandi della sinistra italiana, secondo il divulgatore, è "l’esistenza inconciliabile all’interno del Pd di un’anima riformista e di un’anima massimalista. Si tratta di una inconciliabilità profonda, non solo strettamente politica, ma anche più ampiamente culturale. Con una complicazione ulteriore che indebolisce oggettivamente l’azione della segretaria". E ancora: "Il riformismo di sinistra dovrebbe avere una casa propria che se non è il Pd di Schlein non può però essere nemmeno Azione o Italia viva, i quali hanno mostrato tutti i loro limiti facendo rapidamente naufragare il progetto di un nuovo partito riformista unitario". Secondo il noto psicoanalista, "i legami disperanti sono di fatto legami tossici: fintanto che il nodo gordiano della incompatibilità tra massimalismo e riformismo non verrà sciolto (o tagliato…) il Pd continuerà per un verso ad essere subalterno al M5S e, per un altro, a essere lentamente eroso da quello che resta del Terzo polo".