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Elly Schlein cacciata da Napoli: scoppia la lite furibonda nel Pd
Ogni venerdì il governatore Pd della Campania, Vincenzo De Luca, bombarda Elly Schlein nella sua consueta diretta Facebook. Stavolta la sua analisi politica è impietosa e in un crescendo da fare invidia al Crozza delle serate migliori, parte dalla sconfitta alle Regionali del Molise, dove l’esperimento del campo largo è miseramente affondato nonostante la presenza dei leader del centrosinistra a Campobasso, per ribadire che così non va. «Mettetevi comodi, c’è ancora qualcosa da perdere», esordisce sornione ’o sceriffo, il quale parte proprio dalla recente tornata elettorale in Molise «che ha registrato un altro, ennesimo, travolgente successo del centrosinistra e del famoso campo largo», per bacchettare ancora una volta il suo partito.
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«Successo travolgente, sinceramente», ironizza il governatore, «io direi, in modo particolare, ai dirigenti attuali del Partito democratico, di mettersi comodi a questo punto. C’è sempre un altro 10 per cento di voti residui da perdere. Mettetevi comodi», ripete prima di sferrare l’attacco alla Schlein. «D’altra parte, la segretaria in carica ha avvertito tutti che la rivoluzione non è un pranzo di gala. Nessuno si aspettava pranzi di gala per la verità, ma almeno un tramezzino elettorale, un mezzo spuntino... niente. Ridotti alla fame elettorale». De Luca affonda il colpo parlando di «genialità politica di questo gruppo dirigente» del quale egli non ha dubbi che «consentirà di fare piazza pulita anche di quello che rimane».
Tra il governatore e la segretaria il feeling non è mai scattato e la recente defenestrazione di Piero, figlio del presidente, dalla carica di vicecapogruppo alla Camera del Pd, ha fatto salire la tensione tra i due. Napoli, in sintesi, sta diventando un problema serio per Schlein. E la conferma arriva da un articolo comparso ieri su Il Mattino in cui si anticipa che la convention sull’Autonomia programma per metà luglio potrebbe saltare. Non proprio un grande esordio per «l’estate militante» annunciata in pompa magna dalla segretaria. Schlein aveva deciso di puntare sulla convention napoletana chiamando a 57 54 Giorgia Meloni raccolta i sindaci del Sud per protestare contro la riforma cara alla Lega, ma ora c’è il rischio che la manifestazione migri altrove, forse a Bari, terra di Michele Emiliano, meno ostile, dicono, alla nuova inquilina del Nazareno.
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E la ragione per cui l’iniziativa della sinistra contro il governo potrebbe non tenersi a Napoli sarebbe proprio la mancata partecipazione del governatore De Luca, in rotta con la segretaria. Anche se a Ponticelli c’è stata la fusione tra Articolo 1 dem e se all’ombra del Vesuvio il “campo largo” ha dichiarato guerra all’Autonomia differenziata. Sull’argomento della convention De Luca è d’accordo su tutta la linea, infatti martedì sarà in prima fila a Salerno con la Cgil per la “sua” manifestazione contro l’Autonomia, mentre è probabile che diserti quella nazionale voluta dalla leader. Qualcuno parla di semplici beghe locali, questioni di location o dissapori tra le truppe locali. Fatto sta che sullo sfondo pesa il veto che Schlein ha messo alla ricandidatura del presidente campano (rieletto per la seconda volta nel 2020). Una partita in cui si intreccia il mancato sostegno del Pd a Stefano Bonaccini commissario per l’alluvione in Emilia Romagna: sostenerlo sarebbe stato avallare un terzo mandato per lui e per lo stesso De Luca. Schlein, in pratica, avrebbe dovuto smentire se stessa e visto che è già in crisi nei sondaggi...