Guerriglia

Stefano Bonaccini, che stoccata a Schlein: "Mai subalterni a nessuno"

"Non saremo mai subalterni a nessuno". Stefano Bonaccini, presidente del Pd, nasconde in una carezza a Elly Schlein un pugno allo stomaco della segretaria. Intervistato dal Corriere della Sera, il governatore dell'Emilia Romagna sconfitto alle ultime primarie si dice "d'accordo con Elly sul fatto che il Pd debba diventare centrale nel nuovo centrosinistra, per vincere la prossima volta che si tomerà a votare. La forza trainante dobbiamo essere noi". Ma quella frase, "non saremo mai subalterni a nessuno", somiglia tanto a una critica, feroce, alla decisione della Schlein di scendere in piazza sabato a Roma per la manifestazione del M5s contro la precarietà.

 

 

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"Un saluto", così l'aveva motivato la segretaria, che le è costato carissimo per il silenzio sulle parole di Beppe Grillo e Moni Ovadia sul palco. "Non vedo nulla di male nel partecipare a una manifestazione promossa da altri, tanto che il 24 giugno sarò in piazza alla mobilitazione della Cgil e di tante altre associazioni a difesa della sanità pubblica - premette Bonaccini -, ma deve esserci una convergenza sui contenuti, altrimenti rischiamo di non farci capire. E soprattutto serve un'iniziativa nostra". Che finora è clamorosamente mancata.

 

 

 

Allargando lo sguardo ai rapporti con Calenda e Renzi, il presidente dem avverte che "proseguire coi veti e i personalismi significa solo far governare Meloni per i prossimi vent'anni". "Io - dice ancora, tornando invece al confronto nel Pd - credo che le correnti vadano superate ma che il pluralismo e l'apertura vadano invece coltivati. Sostituire le tante piccole correnti che c'erano e ci sono organizzando aree culturali aperte, che discutono di idee e non di posti significa volere il bene del Pd. Elly è la prima con cui ne ho parlato e sarà la prima ad essere invitata per un confronto sulle idee da mettere a disposizione di tutto il Pd".

 

 

 

"Ho proposto - spiega ancora - di incontrarci a Cesena, una delle città colpite dall'alluvione, perché è un luogo perfetto per discutere di ambiente e lavoro, di lotta al cambiamento climatico e trasformazione ecologica della nostra economia. Intanto la segretaria ha annunciato che la Festa nazionale de l'Unità si svolgerà a Ravenna e anche questa mi pare un'ottima scelta".