Giù il cappello
Renzi su Berlusconi: "Quando lo ho conosciuto ho capito le falsità sul suo conto"
Parla di Silvio Berlusconi in aula, Matteo Renzi, e fa impazzire la sinistra sui social. Parole pesantissime, quelle del leader di Italia Viva nonché direttore editoriale del Riformista a Palazzo Madama, in una seduta dedicata al ricordo dello scomparso fondatore di Forza Italia, 4 volte presidente del Consiglio. I senatori del Movimento 5 Stelle hanno deciso di ascoltare gli interventi in silenzio, senza prendere la parola. Un passo avanti, diciamo così, alle reazioni scomposte dei colleghi consiglieri regionali che hanno addirittura scelto di uscire dall'aula.
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Il Cav, spiega Renzi, "ha segnato la seconda Repubblica come nessun altro" e la "sinistra deve riconoscerlo come un unicum", in particolare quella parte della sinistra che "ha pensato troppo e solo a lui negli ultimi 30 anni". Quindi una stilettata alla sinistra: "Vengo da un'esperienza politica in cui Berlusconi era il nemico, ma conoscendolo ho capito che alcune delle cose che si dicevano su di lui erano false". Tra i passaggi più intensi del discorso di Renzi, quello più intimo e personale: "La mia esperienza con Berlusconi è segnata dal fatto che ho iniziato a fare politica contro di lui, poi conoscendo ho capito alcune cose: il suo non era un sorriso plastica".
"Il dibattito sull'eredità politica di Berlusconi non ha senso di esistere proprio per la sua caratteristica di unicità", ha aggiunto. Berlusconi "era più grande della eredità politica che qualcuno può raccogliere", e "conoscendolo mi sono reso conto che alcune cose che dicevamo contro di lui erano false, come il sorriso di plastica", ha proseguito l'ex premier. Il presidente di Forza Italia era "uno statista, ma soprattutto un uomo capace di rapporti umani", ha concluso Renzi. "Io quello mi porto dietro di Silvio Berlusconi". E in quel momento sono scattati, convinti, gli applausi e i "bravo" dai banchi di Forza Italia. E ancora, l'invito al centrodestra: "Vedo che c'è una gara a inaugurare opere e infrastrutture. A Berlusconi farebbe piacere ma se volete tenere alto il ricordo di Berlusconi intestategli un grande taglio delle tasse nella prossima manovra".