Il direttore
Giorgia Meloni? Le firme di Repubblica sparlano della sua famiglia, lei fa la storia
Francesco Merlo e Filippo Ceccarelli, due prime firme del giornalismo di sinistra, ieri hanno intrattenuto il pubblico di “La Repubblica delle idee” - festival politico culturale del famoso quotidiano - parlando e sparlando per un ora della famiglia di Giorgia Meloni, tema fondamentale per il futuro della nazione. Giorgia Meloni ha avuto invece un’altra idea e, abbandonata di domenica la sua famiglia al centro di tanta attenzione, è volata a Cartagine insieme alla presidente dell’Europa, Ursula von Der Leyen, per firmare un accordo storico con la Tunisia.
Insomma, a sinistra è il momento dei comici rancorosi, a destra è quello degli statisti che provano a cambiare il senso se non della storia almeno della cronaca. Dicevamo di Cartagine, luogo che evoca antiche questioni tra nord e sud Europa, tra Europa e nord Africa. Bene, ieri sotto la regia del governo italiano per la prima volta l’Unione europea si è impegnata a finanziare in modo massiccio la Tunisia, paese che si trova sull’orlo del fallimento economico e della rivolta sociale. L’obiettivo è di stabilizzare l’area e impedire un nuovo caos tipo Libia alle porte di casa. Certo, il presidente Saied non è certo il prototipo del sincero democratico, diritti civili e libertà sono sotto pressione, ma se il tappo dovesse saltare la situazione non potrebbe che peggiorare come è successo in tutto il nord Africa nel 2010, le disastrose “primavere arabe”, proprio da una scintilla parita in Tunisia.
Anche se nessuno può ammettere lo scambio, anzi è una corsa a smentirlo, l’accordo prevede aiuti economici in cambio di una stretta sull’emigrazione clandestina che proprio in Tunisia ha una delle sua basi più importanti. Più o meno la stesso cosa che Berlusconi fece con Gheddafi in Libia e più di recente la Merkel con Erdogan in Turchia, in altre parole parliamo di realpolitik cioè della politica del possibile e utile. Funzionerà? Lo vedremo, certo è che sta funzionando il ruolo del nostro governo e di Giorgia Meloni come punto di riferimento europeo e nord africano per i problemi dell’area mediterranea. Io non so se Merlo e Ceccarelli se ne faranno una ragione, ma questi di destra stanno facendo politica come in Italia non accadeva da tanti anni, gli anni degli inciuci della loro sinistra con chiunque passasse via. Dalla “Repubblica delle idee” siamo finalmente passati a “idee per la Repubblica”, scambio assai vantaggioso per tutti.