Il ministro della Difesa
Crosetto, profezia nera sull'Europa: "Così non avrà futuro"
Guido Crosetto non ha dubbi. "O l'Europa aiuta la Tunisia e l'Africa a crescere o non avrà futuro". Il ministro della Difesa in una intervista a Il Messaggero spiega che "non dobbiamo sclerotizzarci su una sola soluzione ma cercare di raggiungere l’obiettivo" perché "la posta in gioco è alta" e l'Europa "non può preoccuparsi solo dell’escalation di sbarchi" ma "deve pensare al destino di un continente che tra quindici, vent’anni avrà due miliardi e mezzo di abitanti" e "se non agisce, lascerà l’Africa sotto l’influenza di Russia e Cina, che vogliono sfruttarla proprio come i colonialisti europei un secolo fa".
Secondo Crosetto, in questo scenario, "la mancanza di aiuto dell’Occidente non solo mette la Tunisia in difficoltà" ma "la consegna in mano a potenze che vorrebbero usarla per mettere in crisi l’Occidente tra qualche anno". E il concetto andrebbe spiegato agli Stati Uniti, ai quali chiede di sbloccare i fondi: "È strano doverglielo far capire" perché "certe cose non andrebbero spiegate". Dice Crosetto che "in Africa la prima preoccupazione è la destabilizzazione del Sahel attraverso il terrorismo e l’infiltrazione di potenze straniere nelle istituzioni di questi Paesi" pertanto "l’immigrazione clandestina controllata dalle organizzazioni criminali è una derivata secondaria, un campanello d’allarme di cui noi cogliamo la potenziale gravità perché siamo la nazione più vicina".
Quanto alla Nato, "ha le sue priorità strategiche" ma in ogni caso "è necessario un ripensamento della missione e delle regole di ingaggio delle nostre forze armate. Fino in anni recenti erano strutturate come forze da utilizzare in operazioni di pace, oggi possono essere chiamate sempre più a ricoprire il ruolo di forze speciali", ma il ministro della Difesa garantisce che "l’Italia è e resta al fianco della resistenza ucraina contro l’aggressione russa" anche se "ovviamente, coltiviamo ogni giorno la speranza che la guerra finisca e che questi aiuti non siano più necessari".