Verso le Europee

Elly Schlein, scoppia il "caso Gentiloni"

La luna di miele di Elly Schlein con il Pd è finita. All'indomani della batosta elettorale le famigerate correnti rialzano la testa. Pierluigi Castagnetti chiama a raccolta i cattolici dopo la "prevedibilissima" débâcle. Molti esponenti riformisti, da Valeria Fedeli a Giorgio Gori, firmano un documento con il Terzo Polo contro l’utero in affitto. In Europa non va meglio. Dopo la riunione via skype con gli europarlamentari sul voto l’Asap, il provvedimento per aumentare la capacità di produrre armi e munizioni anche ricorrendo al Pnrr il partito si è spaccato. Il Pd aveva già votato a favore, come il resto del Pse, ma ora ci ha ripensato così l’ala "pacifista" filo-Putin applaude, gli europeisti e atlantisti filo-Ucraina inorridiscono. L’ex ministro della Difesa Guerini sta tentando da giorni di convincere la segretaria a non avallare la forzatura, ma lei non sa che pesci prendere. E ieri, rivela il Giornale, in ore di riunione tempestosa con gli eurodeputati (che domani si spaccheranno nel voto) per non scontentare né gli uni né gli altri ha detto: "Fate un po’ voi".

 

 

Un test, forse, per Elly Schlein che dopo le comunali si dovrà occupare delle Regionali in Molise e soprattutto delle Europee dell'anno prossimo. Deve comporre le liste di candidati e finora era stata categorica: capilista donna in tutti i collegi, ma ora gli scoppia in mano il "caso Gentiloni". I dem romani sembrano infatti avere idee diverse. Buona parte del partito, rivela Affari Italiani, infatti, punta tutto su Paolo Gentiloni, commissario europeo dell'Economia. Matteo Renzi, leader di Italia Viva, avrebbe già proposto al commissario il posto di capolista del Terzo Polo. Gentiloni, prima di accettare la proposta, attende risposte dal suo partito che tardano ad arrivare. Stesso identico discorso vale per Stefano Bonaccini. Il governatore emiliano è pronto a candidarsi per le Europee e non aspetta nient'altro se non il via libera della segretaria.