La riforma
Autonomia, Ignazio La Russa smonta il complotto: "Nessuna manina"
Solo un errore, per quanto imbarazzante. Nessuna "manina" per sabotare la riforma sulle Autonomie. Intervistato dal Corriere della Sera, il presidente del Senato Ignazio La Russa getta acqua sul fuoco delle polemiche scatenatesi nella stessa maggioranza di centrodestra riguardo al dossier del Servizio di Bilancio di Palazzo Madama pubblicato (e poi rimosso) dal sito del Senato che sollevava rilievi alla riforma fortemente voluta dalla Lega e dal ministro degli Affari regionali e delle Autonomie Roberto Calderoli.
"Ma no! Nessun presidente del Senato sarebbe così sciocco da fare una cosa simile esponendosi a giustificate critiche", spiega La Russa negando un suo intervento per "sollecitare" quel dossier. "Non c'è stata alcuna mia operazione di 'moral suasion'. Sono relazioni che non passano mai dai miei uffici. Mi dicono che era peraltro solo una bozza ancora sub iudice". "Non c'è alcuna 'manina' - prosegue l'esponente di Fratelli d'Italia -. Si è trattato di un puro errore. Non c'è nessun retroscena di valenza politica. Era un dossier come tanti che per errore è stato pubblicato prima che venisse licenziato dagli uffici. Il mio unico intervento è avvenuto dopo che era sorto il caso ed è stato quello di dire che quel dossier non andava ritirato. Sarebbe stato come nascondere la polvere sotto il tappeto. O, peggio, far gridare alla censura. Ho suggerito di dire semplicemente la verità e cioè che la pubblicazione era avvenuta per errore prima che si completasse l'iter normale in casi come questi".
"Ho parlato con il ministro Calderoli, che conosce bene l'iter dei dossier, essendo stato a lungo vicepresidente del Senato - sottolinea La Russa -. È consapevole del fatto che non ci sia stata alcuna manovra". I dossier, aggiunge, "sono spesso così. Mettono sempre in evidenza anche le criticità. Non sono mai elogiativi. Non servono a dire: 'Oh quanto è bella questa legge'. Semmai, trattandosi del Servizio del bilancio, mi sarei aspettato più attenzione ai numeri, piuttosto che ad altre valutazioni". "Non tocca a me, da presidente del Senato, esprimere giudizi in merito - conclude La Russa -. Ma se l'avessi scritto io quel parere sarebbe stato diverso. Sulla riforma, ripeto, non spetta al presidente del Senato valutare. Ma siccome sono nato politicamente prima di questo incarico (e spero di sopravvivere anche dopo), senza dire come lo avrei scritto le ripeto che io lo avrei scritto diversamente. Ma questo conta poco perché i dossier li scrivono i tecnici e non i politici".