Chiaro e forte

Giorgia Meloni ad Ancona: "Cosa ci ricordano i centri sociali"

"I ragazzi dei centri sociali che ci rincorrono per l'Italia ci ricordano che siamo dalla parte giusta, vuol dire che non ci siamo persi". E' una Giorgia Meloni rigenerata, per sua stessa ammissione, quella che sale sul palco di Ancona per un comizio a sostegno del candidato sindaco del centrodestra Daniele Silvetti. La premier torna nel luogo in cui cominciò la volata elettorale per le politiche vinte lo scorso settembre e incalza la sinistra a più riprese. "Domani incontriamo le opposizioni sulle riforme. Dicono 'non è una priorità'. Io credo che sia una priorità per questa nazione ai governi costruiti in laboratorio che passano sopra la pelle dei cittadini, dare a questa nazione stabilità, governo che durano 5 anni", "un rapporto diretto tra chi vota e chi governa". E ancora, sul tema immigrazione: "Beh sempre fortunati noi: ci siamo trovati di fronte alla peggiore congiuntura possibile e immaginabile, ma anche qui, lavoro lungo e difficile, ma alla fine la spuntiamo noi. Preferisco metterci più tempo ma trovare una soluzione strutturale piuttosto che prendere decisioni per paura dei sondaggi. Sappiamo di avere 5 anni, le somme si tirano alla fine".

 

 

 

 

L'emozione della leader di Fratelli d'Italia è palpabile: "Qui ho aperto il 23 agosto scorso la campagna elettorale per le elezioni politiche che ci hanno portato al governo di questa nazione. Torno qui, perché il vostro giudizio è l'unico che ha valore al netto della mia coscienza". E' un periodo, spiega, con in cui la "vita è un po' sospesa e io a un certo punto devo tornare qua, a guardare la gente negli occhi. Passi da un palazzo all'altro, vivi molte esperienze, è molto pressante, è molto impegnativo".

La premier si dice "soddisfatta del clima che c'è nella maggioranza e nel governo, molto lontano da quello che si legge nelle ricostruzioni, e sono soddisfatto dei ministri. Oggi i risultati dicono qualcosa di buono in un contesto difficilissimo. Io leggo i dati macroeconomici e dicono che l'Italia è la nazione che cresce di più in Europa. Non leggo le ricostruzioni i consigli interessati di certi osservatori. I dati dicono che noi abbiamo avuto il record di occupazione mai raggiunto in Italia, il record di contratti stabili, altro che precarietà del mercato del lavoro. I numeri non mentono, dicono che l’economia sta andando meglio del previsto". Quindi altra stoccata a Pd e dintorni: "Abbiamo tagliato ulteriormente il cuneo contributivo, con aumenti in busta paga per i redditi più bassi, per consentire una vita più dignitosa. Sul reddito di cittadinanza siamo intervenuti come avevamo detto che avremmo fatto. Bisogna avere coraggio e la capacità di dire la verità, abbiamo deciso di governare così".