Le due leader
Meloni, faccia a faccia con la Schlein: cosa accadrà davvero
Giorgia Meloni ed Elly Schlein sono pronte al faccia a faccia di martedì prossimo. La segretaria del Pd, il giorno prima, sarà in una riunione con i suoi perché per smontare il presidenzialismo dovrà "trovare le parole giuste, perché in una battaglia di lunga lena si devono avere i piedi ben piantati a terra, per non ruzzolare al tappeto". E dalle parti del Pd, scrive il Corriere della Sera in un retroscena, "si ragiona sulle tattiche per trasformare la mossa del cavallo di Giorgia Meloni in un boomerang". Un'idea è quella di sottolineare "il cattivo gusto nel piazzare, a inizio legislatura, un progetto che metterebbe in mora la presidenza della Repubblica". Un'altra è il "rapporto con le altre opposizioni. Se dovessero, Carlo Calenda e Matteo Renzi per primi, mostrarsi troppo dialoganti, aprirebbero un’autostrada in vista delle elezioni europee del prossimo anno, che si giocano con il proporzionale".
E poi c'è un'altra iniziativa "a doppio taglio" perché con ogni probabilità il centrodestra non riuscirà a varare la riforma con il sì dei due terzi del Parlamento e il referendum a quel punto sarebbe inevitabile. Ma il referendum si può anche perdere, e in quel caso per il governo sarebbbe un bel problema, come il caso Renzi insegna. Quindi, "almeno per ora, si tratta, o si fa finta di trattare".
La Schlein vuole innanzitutto cancellare la riforma sulle Autonomie regionali, così come è stata disegnata da Roberto Calderoli ed eliminare il doppio turno nell’elezione dei sindaci. Tant'è. Giorgia Meloni ed Elly Schlein "hanno già fatto vedere di avere un cilindro ricolmo di insospettabili sorprese".