Chi comanda?
Travaglio, il pizzino a Conte sul Fatto: vietato parlar bene della Meloni
Problemi in paradiso per Giuseppe Conte, la cui luna di miele post-elettorale con il Movimento 5 Stelle appare già un lontano ricordo. Da quando Elly Schlein è comparsa sulla scena politica e si è presa il Pd riportandolo più a sinistra, l’ex premier ha perso centralità e forza. Di certo non lo aiutano le dichiarazioni rilasciate in occasione del 25 aprile, che hanno generato malumori tra le sue file.
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“Molti punti del testo sono assolutamente condivisibili, finalmente iniziano a esserci le premesse perché questa sia una festa condivisa”, le parole di Conte sulla lettera che Giorgia Meloni ha inviato al Corriere della Sera in occasione della Liberazione. “Non cerchiamo la polemica a tutti i costi - ha aggiunto - lavoriamo tutti per ciò che ci unisce. Va apprezzato lo sforzo del loro leader anche se non è detto che riesca a portarsi tutto appresso”. Dalle colonne del Fatto Quotidiano è arrivato puntuale il “pizzino” per Conte: in tanti non apprezzano questa apertura di credito alla presidente del Consiglio.
A partire da Roberto Scarpinato, che si è esposto durante l’assemblea dei senatori grillini: “Sono entrato nel Movimento perché ritenevo interpretasse i valori della sinistra, ma ora vorrei capire se tali valori sono effettivamente nostri”. Anche altri esponenti di Palazzo Madama hanno mostrato contrarietà alle parole di Conte: “Sarebbe bastato dire che la lettera è un passo avanti, ma che Meloni dovrebbe comunque fare di più”. Insomma, il Fatto rileva il "sintomo di un malessere nel corpaccione parlamentare": c’è chi invoca una direzione più chiara per il M5s e chi di pensare di più a se stessi, soprattutto adesso che i rapporti con il Pd sono diventati più complessi per via dell’elezione della Schlein. Un chiarissimo pizzino firmato Travaglio a Conte: vietato parlare male della Meloni.