Di Maio, "forse Draghi e Mattarella...": insinuazione pesantissima
"Una piccola, piccola ricompensa per quanto fatto". Secondo Salvatore Merlo, retroscenista e penna di punta del Foglio, dietro la probabile nomina di Luigi Di Maio a inviato dell'Unione europea nel Golfo Persico ci sarebbero l'ex premier Mario Draghi "e forse anche Sergio Mattarella ci ha messo una buona parola".
La designazione ufficializzata dall'Alto Rappresentante per la politica estera dell'Ue Josep Borrell ha scatenato un putiferio nel centrodestra italiano. "Non è la scelta del governo", ha messo subito in chiaro Antonio Tajani, successore di Di Maio alla Farnesina. La Lega ha commentato durissima con "vergogna" ("Faremo di tutto per evitare la designazione", ha promesso Marco Zanni, presidente del gruppo di cui il Carroccio fa parte all'Europarlamento, Identità e democrazia), e il senatore forzista Maurizio Gasparri si è appellato alla "dignità" di Di Maio, che dovrebbe rinunciare all'incarico in quanto "incapace". Carezze, insomma.
"Una scelta vergognosa": super-poltrona per Di Maio, esplode l'ira della Lega
La nomina di Di Maio nasconderebbe però delicati equilibri politici. L'Ue lo considererebbe ideale anche perché da ministro degli Esteri ha dimostrato affidabilità, vale a dire totale appiattimento sulle linee di Bruxelles, a partire dalla guerra in Ucraina. E proprio il comportamento tenuto in quell'occasione, nel tardo inverno del 2022, gli avrebbe fatto guadagnare il prestigioso incarico. "Ha evitato una drammatica rottura nella maggioranza del governo Draghi - ricorda Merlo ospite di Omnibus su La7 - e una crisi di governo sulla guerra... Vabbè, "ci siamo capiti". Da qui, dunque, la buona considerazione di cui l'ex grillino ha goduto ai piani altissimi della politica italiana e molto, molto influenti anche oltreconfine.
"Di Maio sarà tutto quello che vogliamo - è il consiglio del giornalista al centrodestra -, non conosce i congiuntivi, chiamava, immagino che ora avrà imparato, il presidente della Cina Mister Ping. Ma nel governo farebbero meglio a fare buon viso a cattivo gioco, perché Di Maio è italiano e ha un ruolo attraverso il quale l'Italia può contare qualcosa. C'era Di Maio, meglio di un greco o di un cipriota".