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FdI, sede devastata a Mestre? Il silenzio di tomba di Pd e sinistra
"Il mio augurio è che ci sia una condanna ferma ed unanime di tutte le forze politiche": il vice capogruppo di Fratelli d'Italia al Senato, Salvatore Sallemi, lo ha detto a proposito dello sfregio ai danni della sede del partito a Mestre. Su una delle vetrate dell'edificio, come denunciato dal coordinatore veneto Luca De Carlo, è comparsa la scritta "Fasci assassini". Inoltre, alcune delle vetrine sono state danneggiate. Messaggi di solidarietà e vicinanza sono arrivati dagli alleati di FdI ma non dal Pd. Di qui l'auspicio che la condanna del gesto possa arrivare da tutti i partiti e non solo da quelli di centrodestra.
Sulla questione si è espresso anche Lucio Malan, presidente dei senatori di FdI: "Non è possibile fare a meno di notare che Giorgia Meloni e Fratelli d'Italia da tempo sono oggetto di campagne intimidatorie fatte di minacce, insulti e atti di vandalismo. È ben chiaro che tutto ciò rafforza la nostra determinazione nel servire l'Italia ma è certamente pericoloso un clima di questo tipo. I fatti di Primavalle di cinquant'anni fa dicono che dall'intimidazione si può arrivare alla strage. L'auspicio è che da parte di tutti ci sia l'impegno perché il confronto politico resti nel campo delle regole democratiche e del dibattito di idee, per quanto talora aspro. Su quanto accaduto stanotte a Mestre mi auguro ci sia una condanna ferma ed unanime di tutte le forze politiche”. Condanna che però non è ancora arrivata da tutti.
Solidarietà, invece, è arrivata immediatamente dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia: "Voglio esprimere solidarietà a Fratelli d' Italia, la cui sede regionale è stata imbrattata, in maniera vile, con scritte che nulla hanno a che fare con il confronto democratico. Il dialogo, il confronto politico non passa certo per le scritte sui muri, - vergate tra l'altro da mani anonime - ma per il dibattito ed il confronto delle idee, che è tutt'altra cosa. Questi gesti vanno condannati con decisione".