Un gigante
Berlusconi, Sallusti: "Perché ha stravinto e perché va ringraziato"
Silvio Berlusconi sta male, non da oggi ma oggi di più. Ancora ieri mattina, mentre una ambulanza lo portava in ospedale, c’erano in edicola giornali che lo torturavano mediaticamente con le questioni dei suoi processi ancora in corso e con fantasiose ricostruzioni di manovre occulte per ottenere dalla Corte europea l’annullamento dell’unica sentenza a lui avversa, quella del 2013 sui diritti Mediaset, azienda di cui lui non era più neppure amministratore, ma secondo un gruppo di giudici “non poteva non sapere”.
Ora, non è che questo accanimento giudiziario e mediatico sia un toccasana per il cuore già provato di un uomo di 87 anni che soffre più per le ingiustizie e le ingiurie che subisce che per gli inevitabili acciacchi dell’età che avanza. Quelli che ancora oggi perseguitano Silvio Berlusconi sono solo dei vigliacchi, non vale neppure più la scusa, ammantata di nobiltà, che la libera stampa e la giustizia indipendente devono fare, sono obbligate a fare, da cane da guardia al potere e ai potenti. Da tempo la partita non è più quella, come si evince dai risultati delle elezioni, oggi su Silvio Berlusconi si accaniscono solo per fargli pagare fino a che tirerà un sospiro il suo peccato originale, che non è giudiziario ma politico: aver impedito nel 1994 che la sinistra prendesse in mano l’Italia quando tutto era stato preparato da tempo e nei minimi particolari perché accadesse.
Salire ogni giorno sul ring per menare e denigrare un avversario provato da mille battaglie non porterà questi picchiatori a nessuna vittoria. Perché Silvio Berlusconi la sua battaglia campale l’ha già stravinta e per questo passerà alla storia. Se oggi l’Italia è quella che è, cioè un Paese ancorato ai principi di una sana democrazia liberale e occidentale, se per quanto malconci siamo in piedi, se oggi c’è un governo presieduto e composto da politici che allora più o meno ragazzi salirono con entusiasmo, arrivando da altre esperienze e senza rinunciare alla loro identità, sulla nascente onda del berlusconismo, bè c’è solo da ringraziare quell’uomo che oggi soffre in un letto di terapia intensiva circondato dall’affetto dei suoi cari e, sono certo di poterlo dire, di tutti noi della famiglia di Libero. Auguri Presidente, forza Silvio, non farci scherzi.