Niente salvagente

Vittorio Sgarbi a processo per gli insulti a Mara Carfagna

L'ha chiamata "Sorcagna" e ha detto che sta "in Parlamento solo per essere stata in ginocchio davanti a Berlusconi". Vittorio Sgarbi sarà processato per le parole rivolte a Mara Cafagna che tre anni fa, come vice presidente della Camera, si era sentita insultata dopo avergli chiesto di indossare correttamente la mascherina in Aula. La Giunta per le autorizzazioni di Montecitorio negando l'immunità al sottosegretario alla cultura ha fatto in modo che venga processato dal giudice civile del Tribunale di Roma. Roberta Nocella dovrà esprimersi sui tre video pubblicati su Facebook nel quale Sgarbi si era lasciato andare senza freni alle improperie per rispondere all'onorevole collega.  Dopo aver chiarito che la "mascherina fa male" e che lui la indossa come vuole, l'aveva chiamata "Capra!". Salvo poi trovare un nuovo soprannome poco edificante: "Mi hanno cacciato dal Parlamento per quindici giorni, la conferenza dei capigruppo del c..., con la Sor-cagna, con la Carfagna, la Sorcagna che dice, la Sorcagna ecco la Sorcagna che dice: "Ha cercato anche di negare di avermi insultata"; ma come posso insultare una che non esiste, ma vaff...".

 

Alle improperie si sono aggiunti gli insulti maschilisti: "Quella intollerabile cretina della Carfagna dice 'isolatevi'; quella poveretta, in Parlamento solo per essere stata in ginocchio davanti a Berlusconi. Capre! Carfagna capra! . Nella chiusa Sgarbi se la prende anche con l'Aula. "Mi fa schifo che mi rappresentiate in Parlamento, sono stato cacciato, tornerò per mandarvi a fare in c... come vi meritate, ridicoli, schifosi, balordi, orridi, addio".  ! Carfagna capra! Mi fa schifo che mi rappresentiate in Parlamento, sono stato cacciato, tornerò per mandarvi a fare in c... come vi meritate, ridicoli, schifosi, balordi, orridi, addio".  Di tutto questo Vittorio Sgarbi dovrà risponderne, per lui non ci sarà alcuno scudo. La difesa di Sgarbi aveva battuto sulla "insindacabilità delle opinioni espresse", sostenendo che erano "connesse all'esercizio della funzione parlamentare". Ma la Giunta è stata di diverso avviso e Sgarbi rischia ora di dover risarcire la presidente di Azione.