Via, via
Elly Schlein, big Pd in fuga? Rumors: i dubbi di Andrea Orlando
Qualcosa si muove nel Pd. Elly Schlein nel giro di poche settimane è riuscita nell'impresa di unire i dem. Sì, ma tutti contro di lei. Ai più o meno big del partito non è andata giù la scelta in solitaria dei nuovi capogruppo per Camera e Senato. Con un colpo di mano la neo segretaria ha nominato Chiara Braga a Montecitorio e Francesco Boccia a Palazzo Madama. Una decisione che ha sollevato un vero e proprio polverone. "Per ora però non respiro aria nuova - ha detto senza mezzi termini Carlo Cottarelli -, è più anomalo di prima. Io sono di centro, lei di sinistra. Nel Pd ero già anomalo prima, ora lo sono un po' di più. Ad esempio io sono favorevole ai termovalorizzatori, Schlein in disaccordo. Vedremo". E di fronte alla domanda se sta meditando di lasciare, l'economista e senatore non esclude nulla.
Ugualmente incerto Andrea Orlando, il quale secondo la Stampa avrebbe "grossi dubbi". L'ex ministro del Lavoro non ha mai nascosto una certa contrarietà nei confronti della vittoria della dem. A primarie concluse, Orlando ha ammesso: "I voti della Schlein non sono i miei". Insomma, più chiaro di così... E il passare del tempo non fa che accrescere i malumori. In diversi - riporta La Stampa - dicono sia perplesso sulle mosse interne.
Intanto gli occhi sono tutti puntati sulle nuove collocazioni nella segreteria: organo esecutivo e di potere. La discussione con Stefano Bonaccini era prevista per oggi, salvo poi slittare. Il dilemma? Decidere se affidare alla minoranza sconfitta al congresso 4 dei 15 incarichi totali previsti da statuto. In caso contrario nel Pd potrebbe accadere di tutto. Anche l'addio da parte di diversi esponenti. Magari a favore, come già accennato dal dem Lorenzo Guerini, del Terzo Polo.