Il caso appalti

Serracchiani, "nulla di sbagliato ma nemmeno giusto": cortocircuito Pd

"La necessità di semplificare? Abbiamo perso il conto dei decreti semplificazione che abbiamo fatto negli ultimi anni". Debora Serracchiani, in collegamento con Myrta Merlino a L'aria che tira, su La7, commenta così il nuovo codice degli appalti, il cosiddetto "Codice Salvini", approvato in settimana dal Consiglio dei ministri. 

"Era sicuramente una richiesta molto forte dei sindaci, che si trovano a dover realizzare opere importanti sul loro territori ed è giusto che chiedano una burocrazia meno impattante sui tempi e sui modi e su come sono in grado di spendere le risorse del Pnrr - sottolinea l'ex capogruppo del Pd alla Camera, sostituita di fresco dalla neo-segretaria dem Elly Schlein con Chiara Braga -. Colpisce però la modalità. Il fatto per esempio che sotto i 150mila euro ci sia l'affidamento diretto lascia perplessi per una questione di trasparenza e chiarezza nei rapporti, soprattutto nei piccoli centri. Si rischiano dei rapporti familistici. Non c'è nulla di sbagliato ma non è neanche giusto", è la paradossale motivazione della Serracchiani. "Si può fare trasparenza, si possono fare regole e allo stesso tempo si possono fare procedure semplificate".


 

"Stupisce la modalità". Serracchiani e i nuovi appalti, guarda il video a L'aria che tira
 

 

"Quello che mi ha stupito è l'altra soglia, che i sindaci non hanno mai chiesto eh - conclude la deputata Pd -. I sindaci vogliono le semplificazioni ma anche molta attenzione, perché non vogliono nemmeno avere questa responsabilità".