Il caso

Gasparri, "nessuno compri quei prodotti": l'allarme al supermercato

Due euro per mangiare un croissant con la farina di grillo. Per assaggiarlo basta andare nel bar Palapa a Reggio Emilia dove vengono proposti ai clienti i primi biscotti e le prime brioches preparati con i famigerati insetti dopo l’ok dell’Unione europea alla commercializzazione di farine di grillo, locusta migratoria, verme della farina e larva gialla. L’Italia ha promesso di vigila affinché non vengano utilizzate per i piatti tradizionali come pasta e pizza, ma a Reggio Emilia hanno puntato sui dolci riscuotendo molta curiosità tra i clienti.  Il titolare Michele Taddio ha detto al Resto del Carlino che "la novità è stata presa con moltissima curiosità, a molti clienti piace, altri preferiscono quelle classiche. Come sapore ricorda quello delle brioche integrali. La nota caratteristica è che possiede un alto valore proteico". Le brioche con la farina di grillo costano due euro, cinquanta centesimi in più di quelle classiche, dovuto al fatto, spiega il titolare, che la farina di grillo costa 13,50 euro all'etto

Non ci sta il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato, che fa un appello ai consumatori: "Nessuno compri prodotti con le farine degli insetti". "È una vergogna che venga fatta circolare questa roba", tuona l'azzurro sostenendo che "sarà bene prendere nota di aziende che metteranno questi prodotti in commercio, affinché i consumatori diffidino da chi ricorrerà alla farina d'insetti". Secondo Gasparri è un bene che vengano usati scaffali separati nei negozi, "così i consumatori sapranno che cosa lasciare all’interno dei negozi e supermercati. Questa roba non deve essere comprata", insiste spiegando che "è pericolosa, come hanno detto alcuni esponenti del governo, può causare problemi a chi soffre di allergie per alcuni cibi. È contraria alle nostre abitudini alimentari. Chiamiamo questi banchi, semmai dovessero comparire nei negozi e nei supermercati, 'banchi spazzatura'. I prodotti con farina d'insetti devono essere, per un gesto di civiltà, lasciati sul bancone. Nessuno li compri", conclude Gasparri.