Il retroscena
Elly Schlein, Conte fregato: "Come ha reagito"
Elly Schlein si scontra in Aula con Giorgia Meloni sul salario minimo e così "spiazza i 5 Stelle che sono costretti a rincorrerla", osserva Maria Teresa Meli su Il Corriere della Sera. La neo segretaria del Pd infatti sta sfidando il Movimento 5 stelle e a Giuseppe Conte, che è in evidente difficoltà, non resta che cercare di "rivendicare a sé la primogenitura" di quella battaglia. In un post pubblicato sul suo profilo Twitter, infatti, il leader pentastellato "plaude alla 'calendarizzazione in commissione Lavoro' della proposta fatta in materia dai 5 Stelle. Peccato, che quella grillina non sia la sola proposta. In commissione Lavoro è stato depositato all’inizio della legislatura da Andrea Orlando un testo sul salario minimo non inferiore a 9,50 euro l’ora per i lavoratori non coperti da contratti collettivi nazionali. Ed è proprio con l’ex ministro del Lavoro che Schlein ha un lungo colloquio alla buvette di Montecitorio", osserva ancora la Meli.
Il M5s insomma è nel caos. Non applaude alla fine dell'intervento di Elly Schlein e Conte fa finta di nulla. Il vice capogruppo alla Camera Michele Gubitosa accusa il Pd: "Noi abbiamo avanzato questa proposta nel 2013 e il Pd era contrario". Il capogruppo Francesco Silvestri sottolinea: "Vediamo con quante forze si combatte la battaglia che noi abbiamo avviato nella scorsa legislatura". E Conte: "Vedremo chi è contrario, chi è per il sì, chi per il ni".
La Schlein da parte sua reagisce con intelligenza: "Ci sarà occasione per confrontarsi con tutte le opposizioni per una battaglia comune". Nel pomeriggio Conte, conclude la Meli, "si accorge che il tweet mandato prima dell’inizio del question time potrebbe rivelarsi un boomerang per il M5S ('Sono dei rosiconi', ridacchiano in un capannello di parlamentari del Pd) e quindi precisa che quel suo 'cinguettio' non era 'una rivendicazione" ma solo "una notizia".