Il nuovo corso dem
Serracchiani spernacchiata dopo la Schlein: "Cosa siete ora"
Deve essere stato un risveglio amaro quello di Debora Serracchiani. La scelta del popolo delle primarie di sterzare il Pd verso sinistra con l'elezione di Elly Schlein è indigesto per la capogruppo uscente alla Camera al pari della vittoria del centrodestra alle elezioni politiche di settembre. In autunno la Serracchiani commentò: "È una serata triste. Abbiamo la grande responsabilità di essere la prima forza di opposizione. Dovremo giocarla bene in Parlamento, dove il centrodestra è maggioranza. Ma non lo è nel Paese". In pratica per la pasionaria dem il Pd era "minoranza in Parlamento ma maggioranza nel Paese". A distanza di cinque mesi Debora Serracchiani ha scoperto invece che il suo partito è minoranza anche nel Paese.
I dem sono maggioranza nel Paese, fa notare Pier Luigi del Viscovo sul Giornale, perché non sanno più intercettare le priorità che che al tempo erano legate la lotta di classe. Le priorità di oggi per il Pd sono invece quelle "della Cgil ovviamente, con opzione sul populismo pentastellato". Precisamente, con le parole della neo-segretaria. "Difendere la scuola pubblica": dopo averla picconata per decenni, mettendo al centro il personale e appiattendo la professionalità dei docenti. "Porre un limite alla precarietà e ai contratti a tempo determinato": dopo aver reso eroico fare impresa e creare ricchezza, al punto che le uniche opportunità di lavoro vengono da palate di debito pubblico, stile super-bonus. "Lottare per la giustizia climatica e per una vera, profonda conversione ecologica": non contenti del caro energia che famiglie e imprese stanno sopportando. Con l'elezione a segretaria del Pd di Elly Schlein si chiude per Del Viscovo il lungo equivoco di un partito che volle essere liberal a sua insaputa; che si professava di sinistra ma nel nome rinunciava alla S; che stava nell’economia di mercato e nell’alleanza atlantica mentre flirtava con la Cgil, non sapendo né volendo rinnegare della matrice comunista gli errori, e non solo gli orrori, che è facile.