La crisi dei pentastellati
Sondaggio Pagnoncelli, Conte "pallone sgonfiato": clamorosa sorpresa
Il calo dei consensi registrati alle scorse Regionali nel Lazio e in Lombardia per Movimento Cinque Stelle non accenna a diminuire. Elezioni, Superbonus, il 41 bis, l'assoluzione di Berlusconi al processo Ruby ter: febbraio è stato un mese impegnativo per la politica italiana e in particolare per Giuseppe Conte che già assaporava il gusto di una nuova stagione per i grillini. L'avvocato del popolo ha però fatto i conti senza l'oste. Il quadro economico è risultato sostanzialmente migliore delle previsioni, con il rallentamento dell’inflazione, il contenimento del costo del gas e dei carburanti e, più in generale, il venir meno dell’ipotesi di entrare in recessione. A tutto ciò si aggiunge lo sciopero della fame dell’anarchico Alfredo Cospito contro il regime di custodia previsto dall’articolo 41 bis (con annesso il caso Donzelli-Delmastro), le posizioni del leader di Forza Italia sulla guerra in Ucraina. Il risultato è che tra le forze politiche dell’opposizione il Pd con il 17% registra un aumento (+ 0,6%) anche per via delle primarie che hanno acceso gli animi per la sfida tra Stefano Bonaccini e Elly Schlein, mentre il M5S al 17,5% cala dello 0,7%. Scende anche il Terzo polo (6%) e l’Alleanza Verdi-Sinistra (3,5%). Si mantiene molto elevata la quota di coloro che intendono astenersi o si mostrano indecisi (41,5%). Il sondaggio di Nando Pagnoncelli per il Corriere attesta che Giuseppe Conte, con un indice di gradimento pari a 30, pur mantenendosi in testa nella graduatoria, perde due punti e viene tallonato da Salvini, stabile a 28. La differenza tra il leader M5S e quello leghista si riduce da 7 a 2 punti in tre mesi. Perdono due punti anche Carlo Calenda (19) e Matteo Renzi (13) presumibilmente a causa del risultato elettorale inferiore alle aspettative.
La maggioranza invece, secondo il sondaggio di Pagnoncello, aumenta i consensi con i partiti sostanzialmente stabili che non modificano i rapporti di forza all'interno della coalizione. Gli orientamenti di voto fanno registrare un aumento del centrodestra (+1,6%) che si attesta al 48,2%, il risultato più elevato dal gennaio dello scorso anno. Tutti i partiti della maggioranza fanno registrare un segno positivo, in particolare Forza Italia (+0,6%) che si riporta sopra il 7% e FdI (+0,5%) che tocca il 31%. I giudizi sul governo e su Giorgia Meloni si mantengono esattamente sugli stessi livelli registrati a fine gennaio, con un indice di gradimento pari rispettivamente a 51 e 53. Si confermano quindi due elementi che stanno accompagnando l’esecutivo fin dal suo insediamento: l’apprezzamento viene espresso da una percentuale significativamente superiore rispetto al bacino elettorale dei partiti della maggioranza e la sostanziale polarizzazione delle valutazioni (il 45% si esprime positivamente contro il 43% di parere opposto).