In vista delle Europee

Matteo Renzi cede? Terzo Polo: partito unico e Carlo Calenda leader

Il test delle Regionali non è stato entusiasmante per il Terzo Polo, così Matteo Renzi lavora a un altro esperimento politico che nei suoi piani sarà decisivo alle Europee del 2024. Si tratta di un vero partito all’interno della famiglia Renew Europe e non solo di un cartello elettorale, ha spiegato Renzi durante la riunione dei parlamentari europei e italiani, i consiglieri regionali e i dirigenti di Italia Viva chiamati a discutere della proposta di costituire un partito unico con Azione. "Dopo oltre venti interventi", si legge nella nota dell'ufficio stampa, "la riunione si è conclusa con il via libera all’accelerazione sul partito unico, anche in tempi stretti, a condizione che sia un percorso democratico dal basso e con impianto culturale rigoroso e partecipato". Nel partito del Terzo Polo, puntualizza Renzi, "tutti i passaggi dovranno essere condivisi tra i due partiti d’origine ma anche dal maggior numero di realtà politiche interessate al percorso ma oggi esterne alla federazione. Affinché sia dato maggiore impulso alla costruzione di una casa comune, è stato inoltre proposto di realizzare subito gruppi unici nelle regioni".

 

Fonti di Italia Viva hanno spiegato ad Alberto Maggi di Affaritaliani.it che "nessuno mette in dubbio nella maniera più assoluta la leadership di Calenda, che resta il punto di riferimento anche mediatico smentendo così le voci di una possibile guida femminile come Mara Carfagna. Sul simbolo si vedrà nei prossimi mesi ma è certo che Renzi otterrà, in cambio dell'accelerazione sul partito nuovo, che non ci sia più il nome Calenda nel logo (lo stesso ex ministro si era detto d'accordo nel toglierlo)". Maggi rivela inoltre che per quanto riguarda le alleanze, sarà un percorso lungo, "tanto alle Europee c'è il proporzionale e ognuno corre per sé (obiettivo il 10% per entrare a pieno titolo nella famiglia europea di Macron di Renew Europe). In prospettiva, se Stefano Bonaccini vincerà come sembra il congresso del Pd, si aprirà un dialogo con i dem, anche per Regionali e Comunali e in prospettiva per le Politiche. Ma su un punto non ci sono dubbi: nessuna alleanza con i 5 Stelle di Giuseppe Conte e con Sinistra Italiana-Verdi". L'obiettivo, rivela Maggi, è quello entro fine anno di far nascere un vero e proprio partito nuovo, strutturato anche sul territorio con segretari regionali, provinciali e locali. Una formazione politica aperta anche a nuove esperienze e non è escluso che Più Europa possa essere interessata ad aderire. Il cantiere parte.