Il caso
Valditara, il post choc degli studenti antagonisti: "A testa in giù"
Ancora violenza, ancora insulti, ancora odio sul governo. Questa volta a finire nel mirino è il ministro all'Istruzione Giuseppe Valditara che in post apparso su Instagram entra nei "sogni" di uno dei leader dei collettivi studenteschi di Torino: "Ho sognato questa notte le barricate in via Bologna. E la Digos qua non entra più, Valditara a testa in giù". Parole forti che riaccendono il vento dell'odio sull'esecutivo e sui ministri scelti da Giorgia Meloni.
L'autore del post choc, come ricorda ilGiornale, sarebbe un frequentatore affezionato del centro sociale Askatasuna del capoluogo piemontese. L'ennesimo episodio che di fatto segnala quanto sia diventato aspro il clima soprattutto in alcuni ambienti studenteschi che nelle ultime settimane hanno anche usato il caso Cospito per unirsi al fronte anarchico che ha messo nel mirino anche le forze dell'ordine. E tra gli studenti inoltre c'è chi sostiene che le occupazioni e le rivolte vadano sostenute solo per "il fatto che il ministro sia ancora vivo". E il ministro per Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, ha mandato un messaggio a Valditara per esprime la sua vicinanza al titolare dell'Istruzione ma anche per lanciare l'allarme su cosa sta accadendo all'interno di alcune scuole italiane: "Le gravi espressioni di violenza rivolte al ministro Valditara e alle forze dell’ordine, che condanno e condannerò sempre, mi preoccupano e mi indignano. La scuola deve essere luogo di cultura e di formazione di valori. Siamo tutti chiamati a coltivare e a diffondere la cultura della non-violenza, affinché il rispetto del diritto fondamentale dell’incolumità personale e i valori della democrazia e della libertà, in tutte le sue declinazioni, si affermino, soprattutto tra le giovani generazioni".