Il ministro leghista
Giorgetti, retroscena: "Saremmo sotto processo", attacco a Parigi e Berlino
Giancarlo Giorgetti non ha gradito, per usare un eufemismo, il viaggio a Washington dei colleghi di Francia e Germania. Bruno Le Maire e Robert Habeck sono andati a discutere di politica industriale, come se solo loro rappresentassero l’Europa. Il ministro dell’Economia non ha nascosto il suo disappunto, come riporta il Corriere della Sera: “È un’iniziativa di due Paesi, non un’iniziativa europea. Non siamo stati informati e la cosa non ci offende: ci sorprende”.
“L’avesse fatto l’Italia - ha sottolineato Giorgetti - questo governo sarebbe stato accusato di essere sovranista e antieuropeo. Saremmo sotto processo. La risposta dovrà essere europea”. La proposta del ministro è di legare la liberalizzazione dei sussidi a regole meno rigide anche sui bilanci pubblici: “Non è che si può prendere solo un pezzo, gli aiuti di Stato, senza discutere del resto. Il muoversi in modo disordinato può far saltare l’Europa. Le istituzioni e le regole europee sono in grave situazione di stress, se si comincia a cedere sui principi del mercato unico. Così non tiene più un sistema che è già troppo articolato”.
“Sarebbe un passo in avanti enorme - ha spiegato Giorgetti - se nel Patto di stabilità queste spese per investimento avessero un trattamento diverso rispetto alle spese correnti per personale o pensioni”. Inoltre il ministro ha tirato una stoccata alla Germania: “Facciamo fatica ad accettare che ci siano Paesi di serie A e Paesi di serie C”.