Retroscena
Casini, l'sms segreto del big grillino: Conte, che imbarazzo
Pier Ferdinando Casini è stato ospite nello studio di Tagadà, la trasmissione di La7 condotta da Tiziana Panella. Oltre ai temi di stretta attualità politica, il senatore rieletto grazie al Pd ha fatto anche un bilancio della sua lunghissima carriera. A partire dall’applauso che l’intero Parlamento gli ha tributato l’anno scorso, quando era stato segnalato come uno dei possibili candidati per il Quirinale.
“È stato un momento molto importante - ha dichiarato Casini - sono passati 40 anni, quindi per me l’applauso da parte di tutti gli schieramenti è una grande gratificazione personale, mi dà il senso di un percorso compiuto. Sono grato agli italiani che non mi hanno mai mandato a casa, dato che il Parlamento non è come un concorso che ti dà il posto fisso. Ero un estremista di centro, la mia città era governata dai comunisti che non erano la sinistra di oggi. Forse io sono quello che è cambiato di meno, mentre sono cambiati tutti gli altri”.
“C’è una cosa molto bella di cui sono orgoglioso - ha aggiunto Casini - è un messaggio che mi ha mandato un esponente dei 5 Stelle molto importante, uno che ancora adesso è in Parlamento. Conservo l’sms nel telefonino, mi disse che era cresciuto col mito della casta, dei politici che fanno tutti schifo e che io sono tra le persone che più lo hanno fatto ricredere. L’ho considerato un premio per me ma anche un simbolo della sua onestà perché non tutti - ha chiosato - riconoscono di aver sbagliato”.