Un caso politico
Cospito trasferito a Milano al 41 Bis: in poche ore, 2 attentati anarchici
Il governo non revoca il 41 Bis per Alfredo Cospito e gli anarchici continuano a minacciare lo Stato con una scia di intimidazioni e minacce. Per Cospito, anarchico al regime duro nel carcere di Bancali a Sassari, è stato disposto il trasferimento al penitenziario di Opera, a Milano come confermato all'agenzia LaPresse da fonti qualificate. Cospito sarà detenuto presso il Servizio di Assistenza intensiva. Il trasferimento è dettato dall'esigenza di una migliore assistenza sanitaria nel caso le condizioni di salute di Cospito, che sta portando avanti uno sciopero della fame da 100 giorni, peggiorino come denunciato dal suo legale e da molti osservatori esterni, politici e non. Cospito, in carcere da 10 anni, è considerato la mente dietro alla rete di attivisti anarchici FAI (Federazione anarchica informale) e sebbene non sia un mafioso né un terrorista propriamente detto, per questo è detenuto al 41 Bis.
In queste ore prosegue intanto la pressione della rete anarchica sulle autorità italiane. Dopo gli attentati al corpo diplomatico italiano di venerdì scorso a Barcellona e a Berlino, in mattinata a Roma cinque auto aziendali, parcheggiate a distanza una dall'altra, sono state incendiate da ignoti che sono riusciti a introdursi all'interno del parcheggio esterno della sede della Telecom Italia, in via val di Lanzo 139, a Montesacro. Su una cabina elettrica è stata poi scritta con una bomboletta di vernice nera la "A" di anarchia e "No 41 Bis", mentre all'esterno del muro di cinta del parcheggio è comparsa la scritta "Black block". Poche ore prima, stavolta a Milano, sono state bruciate con molotov due auto dei vigili parcheggiate nel parcheggio (al piano -1) del Comando decentrato 5 in viale Tibaldi 41: una è andata completamente distrutta mentre l'altra ha riportato danni a una fiancata. Anche in questo caso il sospetto è che dietro al gesto dimostrativo ci siano gli anarchici insurrezionalisti.
"Siamo preoccupati per quello che sta accadendo con una banda di scalmanati, di fanatici, probabilmente anche degli stupidi. Certamente ci fa stare in allerta e ci ha spinto a fare un esame dettagliato della sicurezza delle nostre ambasciate, dei nostri consolati, delle nostre sedi delle agenzie di cooperazione - ha spiegato Edmondo Cirielli, viceministro degli Esteri ed esponente di Fratelli d'Italia a 24 Mattino su Radio 24 -. E' un'emergenza nuova dettata da una banda di figli di papà che gioca a fare quelli che vogliono cambiare il mondo, ma finché lo facessero solo con le idee o con manifestazioni pacifiche sarebbero anche bene accetti, perché siamo un Paese democratico che vive di proteste e di pluralità. Quando si usa violenza il discorso cambia e diventa una cosa seria. Sul piano medico la vicenda di Cospito è un problema dei medici e del magistrato di sorveglianza, sul piano giuridico io sono per il 41 Bis per chi lo merita in base alla legge e certamente il modo per far cambiare questo regime non è fare minacce e proteste. Quindi bene ha fatto la nostra leader Giorgia Meloni a chiarire che non saranno certo minacce o altro a farci cambiare il nostro approccio sulla legalità e sulla sicurezza".