Ex leader An
Fini, "c'è stata una degenerazione": cos'ha detto davanti a tutti
"C’è stata una degenerazione della politica, finita in secondo piano per lasciare spazio alla propaganda": Gianfranco Fini torna in pubblico dopo ben dieci anni. Lo fa a Napoli, durante la presentazione del libro di Enzo Raisi. "Non devo entrare in nessun partito, non ho tessere. Cerco di ragionare per dare contributi", ha detto. Poi, tornando sulla crisi della politica, ha aggiunto: "Se si dovesse indicare agli italiani che non votano più e ai giovani la modalità per riportarli a seguire la politica bisogna partire da qui, da chi non si è fatto comprendere e apprezzare".
Fini non fa sconti a nessuno, tantomeno alla sinistra: "La crisi riguarda tutti, ma la sinistra sta pagando il conto salato della sua presunzione. Ha avuto il complesso di superiorità negli ultimi 15 o 20 anni e non si è curata. Convinta di rappresentare la parte migliore del Paese e di dover avversare la destra ha praticato l’autoreferenzialitá ed è rimasta dieci anni al governo senza vincere le elezioni". Un accenno, poi, a una ricerca secondo cui gli italiani sarebbero divisi in tre gruppi: i garantiti; i vulnerabili e gli esclusi: "Non mi meraviglia che la fascia dei garantiti voti a sinistra. I vulnerabili votano centrodestra. Il voto della terza fascia è il non voto e corrisponde al boom dei Cinque Stelle".
"La sinistra deve individuare il segretario, ma anche i propri interlocutori. Occorre che sia meno illuminista", ha proseguito Fini. Che ha fatto una riflessione anche sull'autonomia differenziata: "È una questione che non deve spaventare il Meridione, ma imporre a tutte le forze politiche nazionali di fare le cose in modo ordinato, cum grano salis, sapendo le conseguenze. È una materia delicata e non è contro la Costituzione. Però la materia può diventare incandescente". Infine un avvertimento sul "pericolo di scivolare dal centralismo statale a un centralismo regionale, che potrebbe determinare un ulteriore elemento di disaffezione per la politica".