I primi 100 giorni di Giorgia
Sondaggio Youtrend, trionfo Meloni: dove è arrivata
Sembra incredibile a ripensarci ora ma quattro mesi fa, in piena campagna elettorale, l’Europa stava davvero tenendo il fiato sospeso per via dell’esito già scritto delle elezioni politiche italiane. Il culmine lo raggiunse con la rivista tedesca “Stern” che dedicò a Giorgia Meloni una copertina col titolo: “La donna più pericolosa d’Europa”. La preoccupazione era tale che il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen aveva minacciato l’Italia in modo nemmeno tanto velato, dicendo di poter disporre degli “strumenti necessari” nel caso in cui il Belpaese avesse deviato dal percorso democratico. Scenari così torbidi, che erano comunque già assurdi all’epoca, sono stati fugati del tutto dai primi 100 giorni dall’insediamento di Meloni a Palazzo Chigi. Le preoccupazioni si sono dissolte specie nei palazzi del potere mondo occidentale. E tra gli elettori, l’azione dell’esecutivo e la popolarità del premier è molto apprezzata.
Lo certifica anche il sondaggio Quorum/Youtrend realizzato per SkyTg24, che mostra come più di quattro italiani su dieci ritengono abbastanza positivo l’operato del governo, con Giorgia Meloni che resta salda in testa tra i leader di partito più apprezzati (preferita dal 44% del campione, precede Giuseppe Conte col 37%) e Fratelli d’Italia a ritoccare addirittura le percentuali di consenso ottenute il 25 settembre (è al 29,6% contro il 26% di tre mesi fa).
L’indagine vede in generale un centrodestra piuttosto saldo e le opposizioni invece tutte da organizzare e impegnate a mettersi i bastoni tra le ruote in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. Per paradosso, gli stessi che tracciavano scenari da incubo per la venuta della prima donna premier nella storia della Repubblica sono essi stessi i protagonisti di un melodramma politico che sembra cronicizzato.
Per gli italiani, comunque, il governo è sostanzialmente da promuovere dopo i primi cento giorni. Per il 46% l’operato è stato molto positivo o abbastanza positivo. Gli elettori dei partiti di governo sono generalmente entusiasti (84% di giudizi positivi): quelli di FdI promuovono a pieni voti l’esecutivo (91%), ma si registra ampia soddisfazione anche tra gli elettori di Lega (72%) e Forza Italia (70%). A premiare la linea Meloni è stata la prudenza, con una retorica molto più moderata rispetto al passato e una tela di rapporti intessuti con l’Europa per utilizzare al meglio il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) da circa 190 miliardi in sovvenzioni e prestiti a patto di realizzare una serie di riforme promesse già dal governo Draghi.
La Meloni, pur cercando di tenere alta l’attenzione dell’Ue ad esempio sulle crisi migratorie, ha voluto evitare qualsiasi malinteso con Bruxelles conscia dell’enorme debito pubblico italiano (150% del Pil) e vogliosa di rendere più semplice possibile la vita alle nostre imprese dopo due anni di pandemia. Allo stesso modo, in politica estera la vicinanza alla linea atlantica ha evitato qualsiasi speculazione su possibili derive “sovversive”. Tra le criticità principali, lo scontro con la Francia (poi risolto) sui migranti e le polemiche sulla scelta di non prorogare lo sconto del 18% sulle accise dei carburanti, per poter disporre di risorse da inserire in manovra.
La fiducia in un governo rimasto sempre compatto, però, non è stata intaccata. Anzi, a pochi giorni dalle elezioni regionali il centrodestra è in netto vantaggio sia nel Lazio che in Lombardia. Nella corsa alla Pisana, il candidato Francesco Rocca è favorito per l’elezione a governatore (40,7%), con 8 punti in più rispetto ad Alessio D’Amato, candidato di centrosinistra e Terzo polo (32,4%). Anche in Lombardia, dove il centrosinistra e il Movimento 5 Stelle si presentano insieme ma staccati dal Terzo Polo, il favorito è il governatore in carica, Attilio Fontana, che sfiora il 50%.