In difficoltà
M5s, le casse piangono: "Nemmeno Conte", cosa sta succedendo
Problemi economici in casa 5 Stelle. Basti pensare che nel mese di novembre - come riportato da Emanuele Buzzi sul Corriere della Sera - il Movimento ha incassato 65.700 euro dalle donazioni di parlamentari, cittadini ed eletti. Cosa c'è di strano? Si tratterebbe di un record storico negativo per le casse del partito. Dal sito ufficiale del M5S si evince che sarebbero stati fatti "solo" 46 bonifici. A versare sarebbero state 24 persone, poco più di una ventina di deputati e senatori.
Novembre era il primo mese delle restituzioni per i nuovi eletti. Ma alla chiamata ha risposto solo un parlamentare su quattro. All'appello - si legge ancora sul Corsera - mancherebbero moltissimi big, a partire proprio dal leader Giuseppe Conte, a cui si aggiungerebbero alcuni vice come Alessandra Todde o Mario Turco. Cosa è successo di preciso? "Un semplice ritardo. Aspettate e vedrete i bonifici nei prossimi mesi", avrebbe assicura un 5Stelle a Buzzi. Che però sottolinea: "In verità, tra le cause probabili c'è anche la 'riforma' delle restituzioni e del codice etico che Conte aveva in mente di attuare già ad ottobre. Il presidente ha attivato il comitato di garanzia per modificare sia il codice sia le norme (e gli importi) relativi alle donazioni dei deputati e senatori".
Stando ad alcune indiscrezioni, però, questo comitato - composto da Roberto Fico, Laura Bottici e Virginia Raggi - si sarebbe spaccato. In particolare, l'ex sindaca di Roma sarebbe contraria a modificare alcune norme "storiche" del Movimento, come quella che ridurrebbe al 20% la percentuale dell'assegno di fine mandato che gli eletti sono tenuti a "restituire". Si tratta di una norma che coinvolgerebbe anche Fico e Bottici come diretti interessati. Di conseguenza si sarebbe venuta a creare una situazione di stallo, con il rinvio delle votazioni degli attivisti sulle nuove regole.