Colpo su colpo
PiazzaPulita, Formigli demolisce Schlein su immigrati e voto-farsa
Siamo a PiazzaPulita, la trasmissione di Corrado Formigli, la puntata è quella di giovedì 12 gennaio in onda su La7. Ospite in studio ecco Elly Schlein, la piddina candidata alla successione ad Enrico Letta, alla segreteria democratica. E la Schlein, nell'intervista condotta da Formigli, viene letteralmente demolita. Punto per punto. Forse anche un po' a sorpresa. Ma in questo caso, a Formigli, gliene va dato atto: ha picchiato durissimo contro il Pd, mettendone in evidenza menzogne, ipocrisie e contraddizioni.
Il conduttore infatti afferma: "Assistiamo a grandi tragedie, grandi conflitti sul tema dei migranti, grandi tragedie in Ucraina, grandi contraddizioni nel nostro Paese. E il Pd che fa? Litiga sul voto online, per il congresso e le primarie... le sembra una cosa possibile?". Il riferimento di Formigli è alla bagarre democratica sul voto alle primarie, che si è risolto l'altro ieri sera, dopo lunghe settimane di liti, veti e minacce di scissioni.
La Schlein, da par suo, prova a negare l'evidenza: "Per fortuna non abbiamo litigato, abbiamo definito queste regole. E siamo in Parlamento a fare queste battaglie, per difendere il governo ai danni delle persone più fragili. Si stava parlando di questo nuovo decreto sicurezza...", afferma. Ma Formigli la interrompe: "Guardi che è stato Enrico Letta a dire che abbiamo perso l'occasione di cogliere in fallo il governo sulla questione delle accise perché dovevamo discutere delle regole. È un'ossessione questa storia delle regole", la infilza.
"Non è solo una questione di regole, ma anche di che partito vogliamo essere in futuro - riprende la Schlein -. Il 25 settembre il Pd ha subito una sconfitta, ma la ha subita anche la democrazia", il riferimento della piddina è ai dati sull'astensionismo.
Poi si passa a parlare di immigrazione. E anche su questo, Formigli non fa sconto alcuno. "Il Pd da una vita dice di volere abolire la Bossi-Fini e non lo ha mai fatto, lo sa?", chiede. Palpabile l'imbarazzo della Schlein, che risponde non rispondendo, supercazzolando: "Io mi sono iscritta in queste settimane cogliendo l'invito generoso del Pd dopo la sconfitta a riaprirsi e rimettersi in discussione. E proprio su queste battaglie dobbiamo ricucire con quei mondi, tra cui quello dell'accoglienza e delle ong, con cui si sono prodotte fratture su scelte sbagliate. Ma siamo qui per farlo", afferma. Come detto, nessun tipo di risposta. Anzi la Schlein rilancia attaccando la destra, la "loro ipocrisia", insistendo con retorica insopportabile sul fatto che "sono forti con i deboli e deboli con i forti". E un sacco di altri bla bla, con attenzione particolare a non rispondere alla domanda di Formigli sulla Bossi-Fini.
Infine, la Schlein rivendica il presunto impegno del Pd sulla revisione del trattato di Dublino. Ma anche in questo caso Formigli, piuttosto stizzito, la ferma: "Ma quando mai avete fatto qualcosa per cambiare il trattato di Dublino? Quando mai è stata fatta una battaglia, se non per ottenere più debito?". Un massacro, per Elly Schlein e Pd. Un massacro firmato Formigli.