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Senato imbrattato, la sinistra trasforma gli ecoimbecilli in eroi
Non si può certo dire che la sinistra non sia coerente. Siccome è da sempre intollerante nei confronti degli avversari politici che provvede a demonizzare elevandoli al rango di potenziali ergastolani ma a dir poco giustificazionista con la feccia rappresentata da vandali, black bloc, violenti dei centri sociali o scalmanati amanti dei rave, ha scelto di schierarsi in favore degli attivisti di Ultima generazione che lunedì hanno imbrattato il Senato con vernice rossa. Già il giorno dopo, i tre salvatori del pianeta Davide Nensi, Alessandro Sulis e Laura Paracini, erano stati scarcerati dal giudice per le direttissime del tribunale di Roma dopo la convalida dell'arresto in vista del processo stato fissato per il 12 maggio. Giusto il tempo per farli diventare degli eroi. Illoro "istinto creativo" è stato premiato da politici, giornalisti e pseudo-intellettuali che non vogliono perdere il supporto dei prodotti scemi del gretinismo (anche perché votano). La vicedirettrice della Stampa, Annalisa Cuzzocrea, ad esempio li difenisce in prima pagina «ecoguerrieri che lo Stato vuole in carcere», attirandosi molto sfottò in Rete. Tra i minimizzatori c'è anche il dem Matteo Orfini, che ha ricordato che i poveri attivisti abbiano avuto la decenza di utilizzare vernice lavabile. Lavabile da chi? Non certo da loro. E lavabile con cosa? Con la stessa acqua che già viene sprecata per mancanza di infrastrutture decenti alla faccia di chi vive nella siccità perenne.
DIFESA IMBARAZZANTE
Ancor più deciso Stefano Feltri, direttore di Domani: «Hanno ragione loro, quelli di Ultima generazione che hanno sporcato di vernice il Senato per chiedere meno energie fossili e più rinnovabili. Sotto sotto lo sanno anche quelli che si indignano. Lo sanno ma non lo possono ammettere». Quello che possono ammettere di sicuro è che Feltri sia a corto di idee. L'ex firma del Fatto ha infatti la stessa linea del foglio di Travaglio, che con una serie di approfondimenti riservati agli abbonati non solo difende gli attivisti ma accusa il "sistema" di trattarli «come i brigatisti» visto che il Tg1 ha scelto di non mostrare il video del loro rivoluzionario blitz vandalico al Senato per evitare il rischio emulazione: «All'epoca anche i comunicati delle Br "oscurati" dai tg pubblici», si legge.
BRAVI RAGAZZI
Almeno dai romani ci si sarebbe dovuta aspettare una critica unanime, e invece no. Persino dall'assemblea capitolina è arrivata una voce di sostegno e solidarietà agli ordo-ambientalisti: quella di Michela Cicculli, consigliere di Sinistra Civica Ecologista. Anche perché i supereroi in questione sono gli stessi che bloccano il Raccordo e imbrattano le sedi di partito in giro perla Capitale creando disagi a tutti. Ma Cicculli, ex assessore dell'VIII municipio e con l'elezione in aula Giulio Cesare diventata anche presidente della commissione pari opportunità, ha scelto di parlare da mamma chioccia: «Sono ragazzi che reclamano un futuro con gesti di protesta dimostrativi e non violenti e devono trovare ascolto». Condanna il gesto ma non le ragioni pure l'ex senatrice Pd Monica Cirinnà, una che, va ricordato, non è stata rieletta alle ultime politiche del 25 settembre perché candidata dai dem in un collegio «non in linea con le sue battaglie politiche». Quelle, cioè, lontanissime dai problemi reali dei cittadini esattamente come la difesa degli imbrattatori: «Le ragioni della disobbedienza civile di Ultima Generazione sono tutte condivisibili», ha commentato in un tweet, aggiungendo che se facesse ancora parte di Palazzo Madama avrebbe chiesto subito che l'associazione fosse ricevuta. Proprio il motivo per cui nonne fa più parte.