Il caso
Matteo Piantedosi, la rivelazione: "Perché le navi Ong vanno nel Nord Italia"
Salta fuori con tutta la sua penosa ipocrisia, la strategia del Nimby (“Not in my back yard”, non nel mio giardino) che viene usata dalla sinistra a proposito di migranti. Bisogna accogliere tutti, bisogna aiutare tutti: ma non nel territorio che amministro, non tra i cittadini che mi hanno votato. L'ultima dimostrazione arriva da Ravenna dove il sindaco dem Michele De Pascale ha tuonato contro il governo che ha autorizzato nel porto bizantino l'attracco della nave Ocean Viking della Ong Sos Mediterranee con 113 persone a bordo. "Vogliamo capire dal governo qual è la strategia", recrimina De Pascale: "è legittimo, seppur io non lo condivido, che si chieda anche ai porti del nord di fare la propria parte ma bisogna capire come, quando, con quante navi, in quali condizioni e con quali investimenti. Sono temi nuovi che vanno affrontati con attenzione, grande umanità e con grande professionalità".
Da parte sua il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, intervistato da Repubblica, spiega che "il sistema di accoglienza sul territorio nazionale è già al collasso. Stanno andando deserte le gare per assicurare nuovi posti di accoglienza. La possibilità di una accoglienza adeguata è una questione di dignità delle persone". "Trovo singolare", insiste, "che la sensibilità collettiva sulla dignità delle persone si fermi al momento dello sbarco mentre non c’è attenzione sulla sostenibilità di flussi incontrollati che generano emarginazione". Poi la stoccata all'opposizione: "La sinistra predica solidarietà e accoglienza sulle agenzie di stampa, ma poi appena decidiamo di far sbarcare i migranti irregolari in tutti i territori italiani, tutti condividono le criticità di un sistema senza regole". E questo avviene perché, in un quadro di solidarietà interna, abbiamo deciso di far sbarcare i migranti in tutti i porti italiani e non più soltanto in Calabria e Sicilia dove le strutture sono sotto stress".