Niente condoni
Manovra, cartelle e multe: cosa cambia
La manovra è stata approvata alla Camera con 221 sì e tra le misure che diventeranno legge a breve spicca la "tregua fiscale per riequilibrare il rapporto fisco-contribuente", come l'ha definita il viceministro all'Economia Maurizio Leo, sottolineando che "non ci sono condoni".
Ci sarà una "definizione agevolata", una parziale rottamazione delle cartelle e delle multe stradali, limitata però a interessi e aggio, oltre alle sanzioni diverse da quelle causate da violazioni tributarie o violazione degli obblighi relativi ai contributi e ai premi dovuti agli enti previdenziali. L’imposta, in altre parole, dovrà comunque essere pagata. Rottamati anche i debiti risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dall’1 gennaio 2000 al 30 giugno 2022. Sulle multe stradali saranno però i singoli Comuni e gli enti locali a decidere se cancellare o meno l’imposta con un provvedimento emanato entro il 31 gennaio 2023. La riscossione dell’intero importo resta comunque sospesa fino al 31 marzo 2023.
Per accedere alla definizione agevolata il contribuente dovrà fare domanda specifica all'Agenzia di riscossione entro il 30 aprile 2023 e potrà scegliere tra pagamento in unica soluzione (entro l'1 luglio 2023) o la rateizzazione (massimo 18 rate). Stralcio automatico per le cartelle sotto i 1.000 euro comprese nel periodo tra 1 gennaio 2000 e 31 dicembre 2015. Di contro, si allungano i tempi di riscossione, fino al 31 marzo 2023.
Novità anche per quanto riguarda la Flat tax: il regime forfettario al 15% per autonomi e partite Iva aumenta da 65 a 85mila euro la soglia dei ricavi o compensi per avere diritto all’agevolazione. Sopra questa soglia è prevista una flat tax incrementale del 15% sulla differenza tra l’incremento e il reddito più alto dell’ultimo triennio.