manovra nel mirino
Maria Elena Boschi, veleno sul governo: "Presi in giro"
Maria Elena Boschi è un fiume in piena a Porta a Porta. Dopo essere stata nominata coordinatrice politica della federazione tra Italia viva e Azione, la deputata è ospite di Rai1 e Bruno Vespa nella puntata di giovedì 15 dicembre. Qui la Boschi, nonostante Carlo Calenda abbia incontrato Giorgia Meloni sulla legge di Bilancio, punta il dito contro il governo. "La manovra è positiva nella parte che ha copiato Draghi - premette -, il resto ha convinto meno. Evidentemente era meglio tenere Draghi".
La deputata non può che tornare sul faccia a faccia tra premier e leader di Azione: "Noi del Terzo Polo abbiamo portato le nostre proposte, abbiamo fatto emendamenti alla manovra, ma ad ora non abbiamo avuto risposte né sul tetto alle bollette né meccanismo per dare immediatamente liquidità alle imprese per far fronte alle spese per l'energia. Abbiamo posto il tema della 18 App: questo governo non ha messo un euro in più sulla cultura e ha cercato di eliminare un provvedimento che aiuta i ragazzi a fruire della cultura e nello stesso tempo aiuta anche tutto il settore. Non abbiamo bisogno di fare ostruzionismo, fanno tutto da soli. La legge di bilancio è bloccata dalle discussioni interne alla maggioranza".
Finita qui? Neanche per sogno. La Boschi infatti critica anche le proposte dell'esecutivo su Pos e contanti. "Se il governo avesse voluto aiutare i piccoli esercenti avrebbe potuto metterci delle risorse per pagare le commissioni sui pagamenti elettronici - prosegue -. Per anni hanno parlato di cancellare le commissioni bancarie, salvo poi scoprire, dopo le elezioni, che è incostituzionale. In questo modo hanno preso i giro i cittadini". Non da meno sul capitolo dei fondi per la sanità: "Il governo sceglie di non garantire il diritto alla salute. Le liste di attesa sono lunghissime, il Covid ha aggravato la situazione e intere zone del nostro Paese sono in sofferenza sulla sanità. I due miliardi della manovra - conclude - saranno assorbiti dall'aumento dei costi delle bollette delle strutture ospedaliere e non andranno in servizi. O si mettono soldi in più dal bilancio dello Stato, come abbiamo proposto noi con un investimento di 6 miliardi, o si prendono dall'Europa i 37 miliardi di euro del Mes. Perché non è pensabile che si perdano mesi per una visita o che ci si debba spostare da una regione all'altra per vedere garantito il diritto alla salute".