Furia Viminale
Piantedosi e Crosetto minacciato: "Cosa dobbiamo fare"
Anche il ministro degli Interni Matteo Piantedosi si muove dopo le vergognose minacce di morte contro Guido Crosetto piovutegli addosso davanti alle telecamere di Quarta repubblica. Un servizio del programma di Nicola Porro su Rete 4 lunedì sera sono andate in piazza a Roma durante una manifestazione di estrema sinistra. "Il ministro Crosetto ha detto: 'Ho paura per la mia incolumità'", ricorda l'inviato a un partecipante. Risposta glaciale: "Purtroppo il pericolo della violenza c'è oggettivamente nell'evoluzione della situazione. Quanto pensa che i lavoratori possano accettare salari che calano da 30 anni, contratti che non vengono rinnovati, attacco al reddito di cittadinanza, disoccupazione, aumento delle bollette? La violenza sta lì, poi se la violenza colpirà a Crosetto non mi strapperò i capelli".
"Grazie, grazie di cuore, da parte mia e della mia famiglia, a chi semina odio solo per vendere una copia in più o per avere un voto in più, sapendo che quell’odio farà germogliare violenza", ha commentato il ministro della Difesa su Twitter. Tra gli attestati di solidarietà, quelli del presidente del Senato Ignazio La Russa: "Esprimo ferma condanna per le vergognose frasi rivolte al ministro della Difesa". Durissimo, come detto, anche Piantedosi.
"Esprimo la mia solidarietà al ministro Crosetto, chiamato a svolgere delicate funzioni istituzionali, e la più ferma condanna delle gravissime parole che gli sono state rivolte sabato scorso da un manifestante durante un corteo a Roma, e riportate in un servizio mandato in onda ieri durante la trasmissione Quarta Repubblica". "A vili aggressioni come queste dobbiamo opporre un dialogo sempre costruttivo e rispettoso delle altrui posizioni - prosegue la nota del Viminale -. Questo è il modo per isolare ogni forma di violenza e assicurare che la dialettica democratica si svolga sempre pacificamente, senza pericolose derive di intolleranza".