Ora, muti
Ignazio La Russa zittisce la sinistra: "So i miei doveri, più di altri"
Spegne sul nascere le polemiche Ignazio La Russa che oggi 3 dicembre ha ha partecipato alla Festa di Fratelli d'Italia a Catania: "Mi hanno criticato per essere venuto alla Festa Tricolore di Fratelli d'Italia, ma ricordo che Violante veniva alla Festa Tricolore, che Schifani è andato dappertutto, per non parlare dei presidenti delle Camere. Dico subito che non c'è nessun motivo per cui non dovessi dire sì all'invito che mi è stato posto. Ho solo posto una condizione, che fossi non in un dibattito ma intervistato da un giornalista. Tra l'altro dal direttore de La Sicilia (Antonello Piraneo ndr). Il resto è pura strumentalità". Peraltro, La Russa sottolinea: "Io so benissimo quali sono i miei doveri, molto più di qualcuno del passato, senza fare nomi. Per cui so quando una cosa si può fare o non si può fare. Che il presidente del Senato accolga inviti del genere è nelle cose, il resto è pura strumentalità".
"Fratelli d'Italia è nata perché volevamo mettere al sicuro la Destra politica italiana. Questo era l’obiettivo vero, al di là di quanto voti avremmo potuto prendere. Perché il Pdl si avviava a essere inesorabilmente Forza Italia e sarebbe sparita la storia di un movimento politica nato nell'immediato fine della guerra", ha proseguito La Russa. E allora, "non ci ponemmo il problema di chi dovesse essere il capo perché indicammo in Giorgia Meloni il leder del presente e del futuro, e all'epoca non era così scontato che avvenisse. Quanto tempo ci sarebbe voluto? Noi il tempo lo avevamo. Tanto lo sapevamo, non quando ma che prima o poi le nostre idee avrebbero avuto il gradimento degli italiani. Ce l'hanno e speriamo di mantenerlo".
Rispetto all'incontro tra il presidente del Consiglio e il leader di Azione, il presidente del Senato osserva che "Calenda è stato molto bravo a fare quello che gli ha suggerito di fare Fratelli d'Italia, perché noi, quando Draghi era al governo abbiamo fatto quello che ha cercato di fare Calenda, non so con quali risultati". E ancora: "Meloni era andata da Draghi a portare le proposte e Draghi l'aveva ascoltata. Ora Giorgia era dall'altro lato del tavolo".