L'ora di finirla

Meloni, lo sfogo rubato: "Stop, stop, stop"

"Stop, stop, stop". E' questo il virgolettato rubato a Giorgia Meloni, nel corso del vertice di maggioranza sulla manovra andato in scena venerdì sera. Poche ore dopo, il retroscena del Corriere della Sera punta molto sulla "linea dura" confermata con gesti eclatanti dal presidente del Consiglio sul reddito di cittadinanza. Sei mesi di proroga e poi basta sussidio a chi è in grado di lavorare, perché "dobbiamo dare un segnale di forte discontinuità e l'abolizione del reddito, oltre che una questione etica, è uno dei punti di forza del nostro programma elettorale", ha ricordato la leader di Fratelli d'Italia ai compagni di avventura a Palazzo Chigi. Possibile dunque la proroga per i percettori che possono lavorare. C'è chi propone 8 mesi, lei lo gela: "Ne bastano sei e poi chi ha tra i 18 e i 59 anni deve trovarsi un lavoro e se rifiuta una proposta, niente proroga".

 

 

 

"Alle sette di sera - scrive il Corriere della Sera - Meloni si chiude nella Sala Verde con i capigruppo, i vicepremier Salvini e Tajani e il sottosegretario Mantovano e vuole trasmettere la determinazione a varare nei tempi previsti una legge di bilancio che lasci il segno, nonostante i pochi soldi in cassa". Le parole della premier sono chiare, nette: "Dobbiamo dimostrare con una manovra seria e credibile di essere un governo che tiene i piedi per terra, per allontanare l'idea che tanti hanno di noi. Non rinunciamo alle nostre battaglie, ma non siamo quelli che sfasciano i conti. Si faranno solo le cose che si possono fare".

 

 


Non c'è spazio, insomma, per molte delle promesse elettorali fatte dai partiti prima del 25 settembre. Lunedì il Consiglio dei ministri arriverà al dunque e, avvisa ancora Meloni, "alcune scelte avranno dei costi politici". Soprattutto per Salvini e Lega, stoppati su fisco e pensioni, e per Berlusconi e Forza Italia (niente pensioni minime a 1.000 euro). La miglior sponda alla Meloni, non a caso forse, la fornisce Giancarlo Giorgetti, ministro dell'Economia numero 2 del Carroccio ma soprattutto il più draghiamo del lotto: "Le misure economiche che proponete devono coprirsi da sole, le uscite e le entrate devono essere dello stesso ambito". Prudenza, dunque, e un diktat: "Tutelare i redditi bassi, gli italiani più fragili e vulnerabili, i giovani e gli anziani".