Il piano si inceppa

Letizia Moratti, schiaffo dal Pd: "Non un motivo al mondo per appoggiarla"

Respinta al mittente, Letizia Moratti. Dopo le dimissioni in Lombardia e il cambio di casacca - si candiderà in Lombardia per il Terzo Polo - ecco che il Pd chiude ad appoggiarla, così come chiesto dal Terzo Polo spesso e da nomi d'area, quali quello di Carlo De Benedetti.

"Non c'è un solo motivo al mondo per cui il Pd debba candidare Letizia Moratti, ex ministra di Silvio Berlusconi ed ex assessora del leghista Fontana": così Enrico Letta aprendo la segreteria convocata per fissare i paletti del prossimo congresso. 

 

E ancora, Letta aggiunge: "È bene ricordare che il Pd in Lombardia è in salute, governa nella stragrande maggioranza dei capoluoghi e a Milano è sopra il 30 per cento". Insomma, non si andrà a rimorchio dei centristi. Poi Peppe Provenzano, vicesegretario Pd, chiosa: "Chiudiamola qui, non c'è alcuna possibilità che il Pd, che è un partito di centrosinistra, insegua la strategia di Calenda".

Insomma, il cambio di casacca di Letizia Moratti, o meglio il suo piano che passava per ovvie ragioni dal Pd, si inceppa subito. Per quanto accreditata di grande consenso in Lombardia, senza i dem la sua elezione a presidente della Regione appare oggettivamente improbabile. Un perfetto suicidio politico?