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Nordio, il verdetto che spazza via la sinistra: "Rave? Ecco cosa penso"
Carlo Nordio torna sulla stretta prevista dal governo sui rave party. Il ministro della Giustizia, con poche parole, zittisce la polemica sollevata dalla sinistra. La norma anti-rave varata dal governo - spiega l'ex pm - "tutela i beni giuridici dell’incolumità e della salute pubblica, nel momento in cui questi beni sono esposti ad un pericolo. Essa non incide, né potrebbe incidere minimamente sui sacrosanti diritti della libera espressione del pensiero e della libera riunione, quale che sia il numero dei partecipanti. La sua formulazione complessa è sottoposta al vaglio del Parlamento, al quale è devoluta la funzione di approvarla o modificarla secondo le sue intenzioni sovrane".
Il titolare di Via Arenula è stato costretto a intervenire in merito, dopo che da sinistra si è sollevato un vero e proprio polverone. L'esecutivo ha presentato un decreto che prevede sanzioni più aspre, ma anche le intercettazioni. E così apriti cielo. "Attorno al provvedimento varato dal governo sull'onda della vicenda del rave party di Modena, restano in sospeso alcuni interrogativi ai quali l'esecutivo dovrebbe dare risposta - punta il dito, tra gli altri, il senatore e segretario regionale veneto del Pd, Andrea Martella -. In primo luogo è da capire sulla base di quale urgenza e necessità è stata intrapresa la strada del decreto, un decreto, peraltro, che contiene norme disomogenee fra loro e di urgenza non comparabile".
Poi, ecco che il dem tira in ballo Nordio: "Ma soprattutto emerge una domanda: perché è stato presentato dal ministro dell'Interno, quando la competenza in materia penale è in larga parte della Giustizia?". Da qui la precisazione del diretto interessato. In ogni caso a difendere i provvedimenti ci pensa la stessa Giorgia Meloni. Il premier ha ammesso di "rivendicare" la misura e, di più, "andarne fiera".