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Matteo Renzi su Piantedosi e Meloni: "Bene sul rave"

"Sull’ordine pubblico bene lo sgombero del rave party ma siamo ancora all’inizio": Matteo Renzi non si sbilancia sulle prime mosse del governo Meloni. E, intervistato dal Messaggero, spiega anche perché: "Pensare di giudicare un governo dalla prima settimana è superficialità". In ogni caso, secondo lui, ci sono degli avvenimenti che andrebbero esaminati meglio: "I fatti di questa settimana meriterebbero una riflessione più approfondita. Il dramma di Assago con il killer che colpisce le vittime perché non sopporta la loro felicità, il carabiniere che uccide il suo capo: ho l’impressione che in questo Paese ci sia una sottovalutata emergenza legata alla salute mentale che è esplosa dopo il Covid e che ritroviamo in molte altre nazioni".

 

 

 

Il leader di Italia Viva, poi, ha ribadito che la sua non sarà un'opposizione basata su dei pregiudizi: "Se la Presidente Meloni farà bene, saremo contenti. Noi comunque siamo e saremo all’opposizione, come è giusto che sia". Renzi, però, ha detto anche che molto probabilmente la presidente del Consiglio si muoverà nella scia di chi l'ha preceduta: "Meloni ha fatto opposizione a Draghi ma sarà la prima a difenderne l’eredità economica. Non lo farà per scelta ideologica ma perché ne ha bisogno".

 

 

 

Parlando delle presunte mire del Terzo polo su Copasir e Vigilanza Rai, Renzi ha spiegato: "Per il momento le dodici posizioni che spettavano alle opposizioni sono state interamente occupate dall’ingordigia di Pd e di Cinque Stelle che hanno bisogno di quei posti per piazzare i pachidermici staff costruiti negli ultimi anni trascorsi al Governo. Noi facciamo politica e diciamo: ci sono due opposizioni, una riformista e una populista, facciamo una presidenza per uno. Tutto qui". Infine una previsione sui dem: "Il Pd si dividerà tra chi vuole inseguire Conte e chi invece preferisce una strada riformista. Noi non dobbiamo perdere di vista il grande obiettivo della creazione di una casa comune per chi crede nella politica e non nel populismo".