Polemica assurda
La Russa, fango della sinistra sul 25 aprile: zittisce tutti con 3 parole
L'intervista a LaStampa del presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha un titolo (fuorviante) che ha suscitato non poche polemiche. Questo il titolo che accompagna il colloquio con La Russa sul quotidiano diretto da Massimo Giannini: "Non celebro questo 25 aprile". Poi leggendo le parole di La Russa tutto è molto più chiaro. Il presidente del Senato ha semplicemente detto che si terrà lontano dalle sfilate di piazza che spesso diventano una veicolo per la propaganda della sinistra contro la destra. Ecco le parole (chiarissime) di La Russa: "Festeggerò? Dipende. Certo non sfilerò nei cortei per come si svolgono oggi. Perché lì non si celebra una festa della libertà e della democrazia ma qualcosa di completamente diverso, appannaggio di una certa sinistra. Non ho avuto difficoltà come Ministro della Difesa a portare una corona di fiori al monumento dei partigiani al cimitero Maggiore di Milano, e non era un atto dovuto". Ma apriti cielo. La sinistra ha subito usato il titolo dell'intervista (senza nemmeno leggere il testo) per attaccare La Russa.
E immediata, è arrivata la replica: "lla presidente del gruppo del Partito democratico, Simona Malpezzi, che rispetto e di cui apprezzo l’onestà intellettuale e a chi in queste ore mi sta attaccando, chiedo cortesemente di leggere non il titolo volutamente fuorviante de La Stampa ma il testo della mia intervista correttamente riportata dal giornalista Paolo Colonnello e correttamente ripresa da alcune agenzie in cui emerge chiaro il mio rispetto per la ricorrenza del 25 aprile tanto da averlo celebrato da ministro della Difesa. La mia contrarietà è semmai solo al modo in cui finora si svolgono molti cortei che lungi dal celebrarlo, ne fanno una manifestazione appannaggio della sinistra". E ancora: "A chi strumentalmente si ferma a leggere il titolo errato e ignora le mie parole, dopo questa mia nota, sarò invece costretto a riservare - a differenza delle mie abitudini - una risposta nelle sedi più opportune a tutela del ruolo che ricopro. Da oggi ho dato mandato che questa sia la regola per chi traviserà parole e fatti che mi riguardano".