sotto-esecutivo
Giulio Tremonti nel governo? Spunta il "lodo Meloni"
Giorgia Meloni riapre la partita delle nomine. Il motivo? "Vuole più donne". Questo il leitmotiv circolato tra i compilatori della squadra di sottogoverno. E così quella di ieri è stata una giornata ricca di colpi di scena. Tra questi quello dell'ingresso di Isabella Rauti, appena nominata capogruppo al Senato, che potrebbe diventare sottosegretaria alla Difesa. O la delega di Alessio Butti all'Innovazione tecnologica. Mentre alla commissione Bilancio, o Finanze, della Camera potrebbe andare Giulio Tremonti; alla Affari costituzionali del Senato Marcello Pera e alla Giustizia, sempre al Senato, Giulia B0ngiorno. Sembra - almeno stando al Corriere della Sera - sfumare per il fedelissimo di Silvio Berlusconi, Valentino Valentini, la nomina a viceministro degli Esteri. D'altro canto Forza Italia potrebbe ottenere, oltre alla delega ai Servizi per Alfredo Mantovano e al sottosegretario ai Rapporti col Parlamento Giovanbattista Fazzolari, Paola Frassinetti all'Istruzione, Marcello Gemmato alla Salute, Galeazzo Bignami al Mise e alla Cultura Federico Mollicone.
Ma non è tutto, perché il "lodo Meloni" prevederebbe al ministero dell'Interno il viceministro Wanda Ferro. Una scelta ostacolata dalla Lega che punta su Nicola Molteni e Forza Italia su Paolo Barelli. Agli Esteri, come viceministro andrà Edmondo Cirielli. Stessa poltrona ma alla Giustizia sarà affidata a Francesco Paolo Sisto e Andrea Del Mastro. Anche su questa casella Matteo Salvini punta i piedi. L'obiettivo? Aggiungere Andrea Ostellari o Jacopo Morrone.
Poi, nel suo stesso ministero, il leader della Lega vuole come vice alle Infrastrutture Edoardo Rixi. Al Lavoro Claudio Durigon, alla Cultura Lucia Bergonzoni. In ballo anche Bitonci, Centemero e Morelli. Infine Salvini pensa al Mef con Federico Freni. E chiede la delega al Cipe. Giuseppina Castiello (Sud), Vannia Gava (Ambiente e sicurezza energetica) e Rossano Sasso (Istruzione). Insomma, la quadra è ancora da trovare.