oltre l'imbarazzo

Meloni, la gaffe di Scotto: la frase che gela tutto il Parlamento

Nuova gaffe per il Partito democratico. Questa volta a macchiarsi di un clamoroso scivolone ci pensa il deputato Arturo Scotto. Il motivo? Il 25 aprile. "Lei nemmeno oggi è riuscita a pronunciare la parola ’25 aprile’. Quella fu la rinascita della patria. Vede signora presidente: la guerra civile terminò il 25 aprile del 1945, con la nascita della Repubblica. Non faccia confusione con le date. Noi saremo qui tutti i giorni a ricordarglielo…", ha detto rivolgendosi a Giorgia Meloni, impegnata nel suo discorso alla Camera. Ciò che però è passato inosservato a molti, non è passato inosservato al Foglio.

 

 

La sua firma, Luciano Capone, fa notare al dem che ha confuso il 25 aprile con il 2 giugno 1946. "Gaffe di Arturo Scotto (Pd) - scrive su Twitter -: riprende la Meloni sulle date ma confonde il 25 Aprile con il 2 Giugno, la Liberazione con la Festa della Repubblica". Inutile dire che gli utenti del web non si sono risparmiati. C'è infatti chi scrive: "La meravigliosa ultrasinistra italiana che canta bella ciao ma che non sa le date in cui si è fondata la Repubblica. Sono certo conosce ogni ricorrenza della rivoluzione di Ottobre".

 

 

E ancora: "La guerra civile andò avanti anche dopo (consiglio la lettura de 'il sangue dei vinti' di Pansa). Ma il tema richiederebbe interlocutori di livello e non ideologizzati. Forse tra 100 anni, ma ora è impossibile". Infine un'altra stoccata: "Fa la morale sulle date sbattacchiando braccio e foglio e poi sbaglia le date. Ridiculus...". Insomma, dopo Debora Serracchiani che ha accusato il governo guidato da una donna di essere maschilista, ci mancava pure Scotto.