Difesa (e contrattacco)

Guido Crosetto pronto a querelare Giuseppe Conte

Il ministro della Difesa parte al contrattacco: Guido Crosetto non sta con le mani in mano di fronte alle durissime accuse di conflitto d'interessi rivolte contro di lui dal Movimento 5 Stelle e annuncia di essere pronto a querelare Giuseppe Conte in persona. "Poiché il conflitto di interessi è una fattispecie giuridica precisa, e io non ho alcun conflitto d'interessi, lo farò giudicare dalla legge nei confronti di chiunque lo affermi. In primis Conte - annuncia il fondatore di Fratelli d'Italia in una intervista al Corriere della Sera -. Io sto facendo cose che nessuno prima di me ha mai fatto, mi sto privando di attività costruite in decenni che nulla hanno a che fare con la difesa, tipo i B&b". Il suo ruolo prima di diventare ministro, sottolinea Crosetto, era quello di "presidente della Confindustria che raggruppa le aziende dell'aerospazio, della sicurezza e della difesa, le cui principali imprese non sono mie, ma di Fincantieri e Leonardo. Magari avessi società che producono armi, sarei ai Tropici e non qua".

 

 


"Da presidente Aiad il mio rapporto quotidiano era con la ministra Trenta, con Conte, Pinotti, Guerini, Renzi o Draghi. Il settore degli armamenti non muove un passo senza l'autorizzazione dello Stato. In questi anni il mio compito principale era andare in giro per il mondo a vendere i prodotti italiani a fianco dei rappresentanti dello Stato. Da domani dovrò farlo al ministero, perché uno dei compiti della Difesa è promuovere le nostre aziende all'estero".

 

 

 

 

"Per la prima volta - prosegue Crosetto - abbiamo un presidente del Consiglio che disegna un orizzonte di 10 anni con un discorso serio, di alto livello. Meloni ha fatto un atto di coraggio, serietà e lungimiranza, senza pensare se sarà rieletta, ma pensando a fare le cose giuste per il Paese anche se all'inizio forse non tutte saranno comprese". Quanto alla continuità o discontinuità del nuovo governo rispetto a quello guidato da Mario Draghi, spiega il ministro, "questa gara io non l'ho mai capita. Non dobbiamo necessariamente bloccare tutte le cose che Draghi ha fatto. Quelle buone devono essere portate avanti e quelle che non sono state condivise possono essere lasciate cadere". L'annunciato no del M5s all'invio di nuove armi all'Ucraina, ha proseguito Crosetto, "sarà un problema, sì, nel senso che su temi così importanti sarebbe meglio avere il Parlamento unito. Conte dovrà spiegare perché ha deciso di assumere una posizione diversa, visto che il M5s l'invio di armi lo ha votato". Al contrario, a destra, "mi pare che non esista il caso. La maggioranza è totalmente compatta anche nelle posizioni di politica internazionale". Nel programma del premier ampie e ambiziose riforme, ma "Giorgia Meloni ha troppo rispetto per il Parlamento da non voler coinvolgere tutti. Ha un'idea, ma la sua proposta è aperta. Il punto di partenza è il semi-presidenzialismo alla francese, come la proposta che fece il centrosinistra a suo tempo. È lì che si vuole arrivare".