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Pd, dalla sinistra una dittatura morale: guai a dubitare le sue ragioni

Iuri Maria Prado

 Le reazioni scomposte di cui ha dato prova certa sinistra già soltanto scorrendo la lista dei ministri e assistendo al giuramento del governo di centrodestra si devono a un'impostazione tradizionale di quella parte, un'impostazione per cui il carattere democratico e la civiltà di un'iniziativa politica non dipendono minimamente dal contenuto che essa assume, ma esclusivamente dal fatto che ad assumerla sia questo o quello. Partono da lassù, dunque, dal governo, che è detestabile non per quello che fa (in questo caso non ha nemmeno cominciato a lavorare) ma giusto perché a occuparlo non sono loro. E poi scendono verso qualsiasi questione dell'agenda pubblica, gridando come oche spennate se l'argomento - pure esattamente lo stesso - è impugnato da chi la dice per forza sbagliata, cioè l'avversario, anziché da loro che la dicono giusta per forza non perché è giusta, ma appunto perché la dicono loro.

 

 

Tu, per esempio, se sei progressista puoi dire che "tra Covid e immigrazione c'è una correlazione evidente". Giusto? Sbagliato? Giudichi ciascuno. Metti invece che uno di destra dica che bisogna controllare con attenzione che chi sbarca qui sia sano: è esattamente la stessa cosa- giusta o sbagliata- ma siccome l'ha detta uno di destra diventa uno sgarbo razzista, mentre se la dice l'altro è profilassi democratica. Ma vogliamo fare un esempio più vicino e spinoso?

 

 

Prendi la guerra all'Ucraina. Sono otto mesi che il circuito pacifista comunista sindacalista indugia sulle responsabilità di Zelensky, sul fatto che gli ucraini a ben pensarci se la sono cercata, sul loro dovere morale di arrendersi e via di questo passo. Ma se qualcosa del genere è anche solo pallidamente vagheggiato da uno di destra, ecco che il medesimo pacifista comunista sindacalista ti snocciolala requisitoria contro l'amico di Putin: perché i dubbi sull'invio delle armi van bene quando si sollevano dal corteo arcobaleno, non quando vengono da chi osa mettere in dubbio che l'unica sovranità democratica sia quella del popolo che vota a sinistra. Tutto così. Tutto sinistramente sbagliato.