Equilibri delicati
Berlusconi, irritazione al Quirinale: "Meloni? Guardate voi"
Silvio Berlusconi è irritato. Forza Italia è "terzo" partito nel centrodestra, lui non è presidente del Consiglio. E archiviati i vaffa a Ignazio La Russa e il foglietto di aggettivi poco lusinghieri attribuiti a Giorgia Meloni, alle 16.30 quando sono iniziate in tv le dirette dal Quirinale, in attesa che la leader di Fratelli d'Italia entrasse nella stanza del presidente della Repubblica e poi uscisse con la lista dei ministri, riporta Tommaso Labate in un retroscena sul Corriere della Sera, il Cavaliere non ha voluto vedere. "Presidente, dovremmo esserci, viene a vedere?". "Guardate voi, intanto, io poi arrivo".
Esattamente come Matteo Salvini che aveva provato a contattare la leader di FdI "per scongiurare 'qualche scherzo dell'ultimo secondo', poi rassegnandosi a un telefono muto", qualche ora prima, "attraversando i lunghi corridoi del Quirinale insieme alle delegazioni del centrodestra e alla designanda presidente del Consiglio, Berlusconi invece non era riuscito a frenare l'insopprimibile voglia di mostrarsi ancora una volta come il 'primus' che relega gli altri al ruolo di 'pares'". Quindi "passando dalla Sala degli Arazzi di Lille, aveva iniziato a dire rivolto a Meloni 'sai, la prima volta che sono passato di qua...' - con implicito richiamo alla primavera inoltrata del 1994, il suo primo governo - all'altra, che evidentemente temeva interventi scomposti nel colloquio con Mattarella, erano venuti i sudori freddi", prosegue Labate.
Ma poi è successo qualcosa, "il silenzio durante la consultazione collettiva, qualche secondo di rassicurazioni sulla politica estera appartato col solo capo dello Stato e infine quel sopracciglio inarcato, con diabolico scambio di sguardi con Matteo Salvini, mentre Meloni parlava ai giornalisti della 'indicazione unanime sul mio nome'". Forse il Cav ha visto la scritta "The end".