Cambio di passo
Piantedosi, "il ministro di Salvini": Viminale, così cancellerà Lamorgese
Non è leghista, Matteo Piantedosi, ma è sicuramente un "uomo di Matteo Salvini". Il neo-ministro degli Interni è uno degli 8 non parlamentari nella squadra scelta dalla premier Giorgia Meloni, che conta su 9 senatori (Ciriani, Zangrillo, Calderoli, Musumeci, Casellati, Urso, Salvini, Bernini e Santanchè) e 8 uomini d'area ma non eletti (Abodi, Locatelli, Crosetto, Calderone, Valditara, Sangiuliano e Schillaci, oltre come detto a Piantedosi). Ma era stato proprio il segretario della Lega a nominarlo suo capo di gabinetto al Viminale, e due anni fa era diventato capo dell'Ufficio territoriale di governo di Roma. Una figura tecnica e "trasversale", ma assai apprezzato dal Carroccio durante la collaborazione con il Capitano.
L'unico punto di contatto con chi gli cederà il posto, Luciana Lamorgese, è quello della sua figura professionale: prefetto lei, prefetto lui, napoletano, 59 anni, sposato con due figlie, laureato in Giurisprudenza. Con l'arrivo della 'collega' Lamorgese nel settembre 2019 Piantedosi ha continuato a ricoprire il ruolo di capo di gabinetto fino all'agosto del 2020, quando è stato nominato prefetto di Roma. Con Salvini, il nuovo capo del Viminale ha gestito la complessa macchina del ministero nella stagione dei 'porti chiusi' e dei decreti sicurezza. A lui il compito di tradurre in provvedimenti 'sostenibili' le linee guida improntate al pugno di ferro in materia di flussi migratori.
Proprio insieme a Salvini, il prefetto è finito nel registro indagati della procura di Agrigento per i reati di sequestro di persona, arresto illegale e abuso d'ufficio in riferimento al caso Diciotti, la nave della Guardia Costiera cui non fu concesso di sbarcare i migranti soccorsi nell'agosto 2018. Il seguito della vicenda processuale ha visto il capo di gabinetto escluso dagli indagati e, per quanto riguarda Salvini, il Senato ha votato contro l'autorizzazione a procedere chiesta dai magistrati. Bologna è un crocevia importante nella carriera di Piantedosi,
Lì inizia, nel 1989, la sua carriera in prefettura, dove per 8 anni svolge l'incarico di capo di Gabinetto. Nel febbraio 2007 diventa viceprefetto vicario fino al 2009, quando viene chiamato al ministero dell'Interno a dirigere l'Ufficio relazioni parlamentari. Nel 2011 diventa prefetto, Lodi la prima sede. Torna a Roma già nel gennaio 2012, come vicecapo di gabinetto di un altro ministro dell'Interno leghista, Roberto Maroni. A novembre dello stesso anno, nuova nomina: vicecapo del Polizia. Tra il 2017 ed il 2018 è ancora a Bologna, questa volta da prefetto, prima di essere richiamato da Salvini al Viminale nel giugno del 2018.