Siparietto
Crisanti umiliato da Renzi: "Che fine ha fatto la sua scheda"
Andrea Crisanti ha commesso un errore da novellino che non è passato inosservato. Al suo primo giorno da senatore, il virologo eletto con il Pd è entrato nel catafalco per votare il nuovo presidente di Palazzo Madama e ha infilato la scheda in una fessura anziché nell’urna. “Così, nel panico, tutti i commessi si sono messi a cercare questa fessura nella dark room”, ha dichiarato un divertito Matteo Renzi.
Il quale poi ha giurato a Fabrizio Roncone, giornalista del Corriere della Sera, di non aver votato per Ignazio La Russa: “È escluso che possa farlo. Certo, lo giuro. Anzi, posso anche aggiungerle una considerazione. Se questo governo dovesse partire male, zoppicando, cosa che ovviamente io auspico, e andare avanti così, un po’ malconcio, io ho motivo di credere che, non so, magari tra sei mesi, qualcuno di Forza Italia, vedendo il partito indebolirsi dentro una coalizione debole, possa venire a bussare proprio da noi”.
Dopo la votazione che a sorpresa ha eletto La Russa nonostante i voti mancanti di Forza Italia, Roncone è tornato da Renzi, convinto che una parte dei 17 voti provenienti dall’opposizione siano suoi: “Se avessi fatto una roba dl genere la rivendicherei con orgoglio, no?”. La teoria che circola è che Renzi abbia fatto tutto all’oscuro di Calenda, prendendo anche alcuni voti tra i dem di Base Riformista. “Qualcuno - ha chiosato Roncone - ha visto Matteo Renzi uscire da Palazzo Madama con le mani in tasca, fischiettando”.