Arieccolo
DiMartedì, Speranza: "Finita la pacchia", gufa e rosica contro Meloni
Giovanni Floris incalza Roberto Speranza. Ospite di DiMartedì nella puntata del 4 ottobre, al ministro della Salute uscente il conduttore di La7 rivolge una chiara domanda: "In questo momento delicato ci voleva Mario Draghi alla guida del Paese, oppure Giorgia Meloni è inadeguata?". Per il segretario di Articolo 1 si tratta di una risposta quasi scontata, anche se premette: "La Meloni ha vinto le elezioni ed è giusto che governi. Io da lei ho ricevuto fango e invettive, ma non tifo contro il mio Paese. Penso che abbia bisogno di tempo, spero che ce la faccia. Ma temo sia molto dura".
La situazione secondo Speranza non è delle migliori, "anche Draghi ha faticato, guidare l'Italia non è semplice". Da qui l'avvertimento: "Io dico che è finita la pacchia per lei, un conto è stare in tv a raccontare il mondo, un altro governare. Però io non farò come ha fatto lei e tiferò l'Italia".
Al ministro non sono andate giù le affermazioni della leader di FdI, che aveva promesso: "Non accetteremo più che l'Italia sia l'esperimento dell'applicazione del modello cinese a un Paese occidentale" con "il modello Speranza siamo stati il paese con le più grandi restrizioni e il più alto numero di contagi. Non piegheremo più le nostre libertà fondamentali a questi apprendisti stregoni". Parole mandate in onda dallo stesso Floris e su cui Speranza ribadisce: "Ecco la differenza, lei continuava a insultare. Il modello Italia è un modello che ha messo al centro il diritto alla salute", conclude in riferimento alle restrizioni anti-Covid da lui imposte.